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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Introduzione alla Bibbia: L’autorità.

Introduzione alla Bibbia: L’autorità.
L'autorità è strettamente legata ai costumi e alle tradizioni, è una resa consapevole della propria libertà a un altro individuo, o a un ente governativo, o religioso. 

Le persone sono riluttanti a forme dittatoriali, o all’esercizio arbitrario dell'autorità, di conseguenza gli negano il riconoscimento e l'obbedienza. 

Perciò autorità è una parola scomoda, anche se si tratta di Dio, molti non riconoscono l’autorità di Dio giustificandosi che Dio non esiste! 

Credere all’esistenza di Dio implica dargli conto, implica riconoscere la Sua autorità, e quindi la sottomissione. 

Non possiamo cominciare una predicazione sull’autorità della Bibbia senza parlare di cosa significhi autorità.

“Ogni autorità definitiva è fondata su Dio. Come creatore e sostenitore dell’universo Egli ha potere assoluto su tutti gli esseri creati e un’autorità che abbraccia ogni cosa nel cielo e sulla terra. Questa autorità finale e suprema gli conferisce la prerogativa illimitata di comandare ed esigere obbedienza, di possedere in maniera incondizionata e di governare assolutamente tutte le cose in ogni momento in tutti i luoghi dell’universo” (J.Norval Geldenhuys).

Giacomo 5:19: Il peccatore è colui che si svia dalla verità.

Giacomo 5:19: Il peccatore è colui che si svia dalla verità.
“Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”. 

Chi si svia si allontana dalla verità, fa fuori strada. A che cosa si riferisce verità e errore della sua via? (v.20). Si riferisce a qualcosa di teorico, o di pratico? È la dottrina, o il comportamento? Alcuni pensano che la parola “verità” si riferisca alla pienezza del Vangelo che dà una rinascita spirituale (cfr. Efesini 1:13; Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:22-23), che salva (1 Corinzi 15:1-3), che libera dal peccato (Giovanni 8:31-32). Altri pensano che si riferisca alla Parola di Dio in generale, altri alla via giusta da seguire, oppure a tutta la conoscenza e ai precetti cristiani, oppure è in senso morale, riferendosi alla volontà rivelata di Dio. 

Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità?

Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità?
“Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”.

“Si svia” si riferisce a vagare lontano, allontanarsi, andare fuori strada, errare. "Sviarsi dalla verità" suggerisce la metafora familiare di una pecora che si perde, che va fuori strada, una pecora errante (Ezechiele 34:4, Matteo 18:12; 1 Pietro 2:25). Ora chi “si svia” secondo alcuni, è una persona che si allontana dalla verità perché è ingannata da falsi insegnanti (Atti 20:29-30; 2 Timoteo 3:1-13; Ebrei 6:4-6; 2 Giovanni 7-8; Giuda 3-4); infatti circolavano falsi insegnanti impostori (Cfr. Matteo 12:22-37, 24:4-5,11; Marco 12:24,27; 13:5-6; Efesini 4:14; 2 Timoteo 3:13; 2 Pietro 2:11-19; 1 Giovanni 2:26; 4:6; Apocalisse 2:20). Si può essere ingannati dal diavolo, il padre della menzogna (Giovanni 8:44; Marco 4:4,15; 2 Corinzi 4:4; 2 Tessalonicesi 3:5) è il leone ruggente e va in giro cercando chi possa divorare (1 Pietro 5:8). Si può essere ingannati anche dalla propria concupiscenza (Giacomo 1:14-15), dal proprio orgoglio (Apocalisse 3:17), e dal peccato (Ebrei 3:13). Chi si svia, comunque lo fa in modo consapevole, è convinto.

Giacomo 5:19: La persona che si svia dalla verità.

Giacomo 5:19: La persona che si svia dalla verità.
“Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia”.


Giacomo incoraggia la chiesa a prendersi cura di coloro che si allontanano dalla verità per cercare di recuperarli per la loro salvezza spirituale. Qualcuno che frequenta la chiesa si può sviare dalla verità prendendo una strada sbagliata. Chi sono queste persone che ipoteticamente si possono sviare?  All’interno delle chiese a cui scrisse Giacomo vi erano doppi d’animo (Giacomo 1:8; 4:8), alcuni non avevano un comportamento che un cristiano dovrebbe avere, professavano la fede, ma non avevano i frutti della fede, le loro opere dimostravano il contrario. Si può frequentare una chiesa, aver fatto professione di fede, essere anche state battezzate, ma in realtà non essere veri credenti!! La fede è morta! (Giacomo 2). 

Ebrei 11:7: La fede di Noè.

Ebrei 11:7: La fede di Noè.
Un giornalista sportivo, qualche tempo fa, intervistò un giocatore professionista prima del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League. Il giornalista chiese quante probabilità ci fossero di vincere per la sua squadra. Il giocatore rispose: “Crediamo che se facciamo solo quello che dice l'allenatore, vinceremo”. Il giocatore e la squadra avevano assoluta fiducia nella saggezza del proprio allenatore. Ma i giocatori sapevano anche che la vittoria dipendeva anche dal fatto che dovevano fare ciò che l’allenatore diceva.

Così se noi ci atteniamo con fede a ciò che ci dice il nostro “Sommo Allenatore”, saremo sicuramente vittoriosi come lo è stato Noè, che per fede fu obbediente a Dio e si salvò dal giudizio del diluvio, mentre tutti coloro che furono ribelli a Dio perirono a causa del diluvio (cfr. Genesi 6-8; 1 Pietro 3:19-20).

La parabola della moneta perduta (Luca 15:8-10).

La parabola della moneta perduta (Luca 15:8-10).
Tutti noi perdiamo le cose di tanto in tanto, e a volte si fanno cose assurde quando non le troviamo come quel giovane negli Stati Uniti di Waukesha, nel Wisconsin che scrisse queste parole quando perse la patente e poi si è sparato un colpo di pistola alla testa. Le parole riportate erano: “Senza una patente di guida non ho la mia auto, lavoro, o vita sociale. Quindi penso che sia meglio finire tutto adesso”.  

In questa seconda parabola, una donna ha perso una delle sue dieci monete. 

Il contesto della parabola è: Gesù è criticato dai farisei e dagli scribi perché accoglie i pubblicani e i peccatori.
Con questa parabola della moneta perduta, come quella della pecora perduta, Gesù vuole descrivere la premura, l’amore di Dio per il peccatore perduto e la gioia nel ritrovarlo. 

Ora, se i farisei e gli scribi si potevano sentire insultati perché Gesù chiedeva loro di pensare come un pastore della precedenza parabola, invitarli a immaginare se stessi come una donna era un insulto ancora più grande. 

Infatti, i pastori erano considerati impuri, e in quella cultura dominata dagli uomini e maschilista, le donne erano considerate insignificanti e non degne di rispetto. 
Così mentre i farisei e gli scribi potevano essere risentiti per un paragone con un pastore e una donna, Dio stesso non lo fece e non lo fa!

Luca 15:8-10: La parabola della moneta perduta.

Luca 15:8-10: La parabola della moneta perduta.
Tutti noi perdiamo le cose di tanto in tanto, e a volte si fanno cose assurde quando non le troviamo come quel giovane negli Stati Uniti di Waukesha, nel Wisconsin che scrisse queste parole quando perse la patente e poi si è sparato un colpo di pistola alla testa. Le parole riportate erano: “Senza una patente di guida non ho la mia auto, lavoro, o vita sociale. Quindi penso che sia meglio finire tutto adesso”.  

In questa seconda parabola, una donna ha perso una delle sue dieci monete. 

Il contesto della parabola è: Gesù è criticato dai farisei e dagli scribi perché accoglie i pubblicani e i peccatori.
Con questa parabola della moneta perduta, come quella della pecora perduta, Gesù vuole descrivere la premura, l’amore di Dio per il peccatore perduto e la gioia nel ritrovarlo. 

Ora, se i farisei e gli scribi si potevano sentire insultati perché Gesù chiedeva loro di pensare come un pastore della precedenza parabola, invitarli a immaginare se stessi come una donna era un insulto ancora più grande. 

Infatti, i pastori erano considerati impuri, e in quella cultura dominata dagli uomini e maschilista, le donne erano considerate insignificanti e non degne di rispetto. 
Così mentre i farisei e gli scribi potevano essere risentiti per un paragone con un pastore e una donna, Dio stesso non lo fece e non lo fa!

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