Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Matteo 1:1: La grazia di Dio. “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo”. In questa genealogia vediamo che Dio non ha usato persone perfette, mostra, dunque, la grazia di Dio. La grazia indicava una relazione di favore immeritato di un superiore con un inferiore, per esempio tra re e sudditi, questo anche nel caso della grazia divina verso gli uomini. Questa grazia, non è dovuta, o meritata da parte nostra, perciò non va pretesa, è un atto libero di Dio. In questa genealogia troviamo che non sono state quelle persone a scegliere, o a meritare di essere usate da Dio, ma è Dio che ha deciso di farlo, facendo loro grazia. Gli uomini che Dio ha usato non erano senza peccato. Per esempio, Abramo, Isacco e Giacobbe, erano bugiardi ed egoisti. Giuda complice con i suoi fratelli nell’aver venduto il fratello minore, Giuseppe.