Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
Gal.2:20 La nuova vita in Cristo. Il primo secolo è stato caratterizzato dalla nascita e dall’espansione della chiesa. Il Signore usò Paolo per fondare nuove chiese, dopo che le formava, le visitava e dove non poteva andare scriveva delle lettere per esortare, incoraggiare e riprendere. Una di queste lettere è quella ai Galati. Perché Paolo scrisse questa lettera? La scrisse perché i credenti erano con un piede dentro l’eresia e l’altro lo stava seguendo, Paolo scrisse questa lettera per riportare i Galati al vero Vangelo. L’eresia era: per salvarsi bisogna osservare la legge mosaica. Paolo dice che la salvezza è per la sola grazia di Dio, per sola fede in Gesù. I divulgatori di questa eresia erano Giudei, non riuscivano a capire che Gesù Cristo ha già fatto tutto il necessario per la nostra salvezza e noi uniti a Lui per fede siamo salvati per grazia senza le opere della legge. Jerry Bridges scrive: “ Nella nostra società si è schiacciati dall’obbligo di esse...