Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Giacomo 3:9-12: L’avvertimento contro la doppiezza della lingua. Un titolo nel sito del corriere della sera diceva: “Cinque giorni e quattro notti senza interruzione parla 124 ore di fila: è record”. Il primato stabilito a Perpignano(Francia) da Lluìs Colet: «Dedicato a chi difende la cultura catalana». Questo uomo parlando per cinque giorni e quattro notti consecutivamente senza mangiare e dormire, ha battuto il record precedente, fatto da un indiano che ha parlato per 48 ore consecutivamente. Di che cosa ha parlato? Della cultura catalana e di Salvator Dalì. Non sempre dalla lingua escono parole di cultura, ma certamente lo scopo del nostro parlare è: glorificare Dio e servire gli altri a scopo di edificazione! Giacomo in questo capitolo sta parlando della grandezza della lingua: ha parlato di non farsi in troppi da maestri e quindi nell’auto-esaltarsi attraverso la lingua, poi dell’avvertimento contro il potere incontrollabile della lingua, dell’avvertimento del p...