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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Filippesi 4:13: Io posso ogni cosa

Filippesi 4:13: Io posso ogni cosa!
Nella vita ci sono due estremi da evitare, l’estremo dell’autosufficienza, che possiamo cavarcela da soli, e l’estremo che non pensiamo di farcela, di pensare che non siamo in grado di fare niente per il Signore, o nella vita in generale!

Paolo si trova in prigione a Roma.
Conosceva la chiesa di Filippi, l’aveva fondata nel suo secondo viaggio missionario (Atti 16:12-40), e aveva un legame particolare con questa (per esempio Filippesi 1:7,12; 3:1,13,17; 4:1,8).

La chiesa lo sosteneva regolarmente come nessun’altra (Filippesi 4:15–20; 2 Corinzi 11:7–9).

Questa lettera allora è un ringraziamento per il dono finanziario più recente della chiesa di Filippi (Filippesi 4:10, 14), che ha inviato tramite Epafròdito.

Durante il suo viaggio, o dopo il suo arrivo con l'offerta, Epafrodito si ammalò quasi mortalmente (Filippesi 2:27), questo, la chiesa lo venne a sapere, così Paolo ha ritenuto necessario rimandarlo a Filippi con questa lettera (Filippesi 2:25–30).

Il ritorno di Epafròdito, non solo consente a Paolo di scrivere la sua gratitudine per l'assistenza finanziaria fornita dai credenti in Filippi, gli dà anche l'opportunità di contrastare una tendenza alla divisione nella loro chiesa (Filippesi 2:2; 4:2), di metterla in guardia contro i giudaizzanti (Filippesi 3) e di preparare la chiesa alle visite di Timoteo e, a Dio piacendo, di Paolo stesso (Filippesi 2:19–24). 

Con il capitolo quattro, arrivano le raccomandazioni finali di Paolo: esorta all’unità di Evodia e Sintìche, (Filippesi 4:2–3), esorta a gioire nel Signore e a non essere ansiosi, a pregare con la certezza che la pace di Dio li custodirà (Filippesi 4:4–7). 

Esorta alle virtù cristiane con tutto il cuore (Filippesi 4:8–9). 

Paolo continua a ringraziare i Filippesi per avergli inviato un aiuto economico, l'unica chiesa ad averlo fatto (Filippesi 4:10–20). 

Questo porta ai saluti finali e alla benedizione della grazia del Signore Gesù Cristo (Filippesi 4:21–23).

Allora, il v.13 fa parte del ringraziamento di Paolo al sostegno della chiesa, ma chiarisce che comunque ha imparato ad accontentarsi della condizione in cui si trova, Paolo sa vivere nella povertà e nell’abbondanza, a essere saziato e ad aver fame, a essere nell’abbondanza come nell’indigenza.

Dunque: “Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica” si riferisce ad affrontare con il sostegno di Dio, tutte le situazioni, anche quelle difficili come la povertà, la fame, la ristrettezza economica!

Questo versetto ci parla di potenza, della persona che ci dà la potenza e della presenza.

Prima di tutto consideriamo:
I LA POTENZA
La potenza è nella:
A) Totalità
Paolo dice: “Ogni cosa”.
Paolo sta sottolineando che può ogni cosa!
“Ogni cosa” (panta) si riferisce a qualsiasi cosa e di ogni tipo (Per esempio cfr. Matteo 4:23; 9:35; 10:1). 

Si riferisce a tutti i tipi di circostanze, come dice Paolo nel v.12, quindi in modo particolare all’afflizione (v.14). 

"Ogni cosa" si riferisce ad affrontare quelle situazioni difficili come la povertà, la fame, la ristrettezza economica!

Ma anche se si riferisce a questo principalmente, comunque con sobrietà, questo passo, lo possiamo applicare a tutta la nostra vita, e non solo alle circostanze più brutte come una crisi economica, la povertà, la fame.

Quindi tenendo sempre presente che questo verso deve essere applicato principalmente in circostanze materiali, economiche, non significa che Paolo non stia anche pensando a come affrontava il suo ministero, o altre situazioni, sul fatto che dipendeva dal Signore!

Per Paolo il vivere era Cristo, (Filippesi 1:21), dipendeva da Gesù Cristo (Galati 2:20), quindi oltre a riferirsi alle circostanze economiche, Paolo certamente affrontava anche i doveri cristiani, con questo atteggiamento di dipendenza dal Signore e per la Sua gloria, quindi “ogni cosa” non implicherà mai l’uso a scopi egoistici, ma per la gloria del Signore!

Questo versetto ci parla di:
B) Capacità
“Io posso” (ischuō -presente attivo indicativo) indica “essere capace”, “avere le risorse personali necessarie per realizzare qualcosa”, “avere potenza”, “essere competente”, “avere una speciale abilità”, “essere forti”, “avere la forza di affrontare tutto!”

Si riferisce a essere abbastanza forte, in grado di fare, o affrontare qualsiasi circostanza ogni giorno, e questo è un dato di fatto!

Il senso è: “Non c'è niente che non posso fare", oppure: "Sono in grado di affrontare tutte le circostanze".

Paolo ha potuto gestire, o far fronte anche alle circostanze più difficili della Sua vita e del suo ministero, perché aveva una certa capacità!

Dopo che le spie giudaiche ritornarono dall’esplorazione della terra di Canaan per conquistarla, vi era molto scoraggiamento a causa della potenza delle popolazioni che vi abitavano.

Ma è scritto in Numeri 13:30: “ Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè, e disse: ‘Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo’”.
 
Anche Giosuè ha servito il Signore con questo tipo di capacità, di forza che aveva Paolo (Giosuè 14:11). 

Per farvi capire di che tipo forza stiamo parlando, questa parola, al contrario la troviamo per indicare che nessuno aveva la forza di domare l’indemoniato di Gerasa, quello che spezzava le catene (Marco 5:4; per altri esempi Marco 14:37; Luca 6:48; 8:43; 14:6, 29, 30; 16:3; 20:26; Giovanni 21:6; Atti 6:10; 15:10; 25:7; 27:16).

Ma il cristiano ha la capacità, è in grado di affrontare qualsiasi situazione!

Il problema sapete qual è? 
Noi non vogliamo affrontare un certo tipo di situazioni, o di servizio cristiano dove comporta: sofferenza, problemi di vario genere, economici, di salute, interpersonali, lavorativi e così via!

Ma noi abbiamo la capacità di affrontare tutto!

Noi troviamo anche:
C) La vigorosità
“In colui che mi fortifica”.
“Fortificare” (endunamoō) si riferisce  
“rafforzare qualcosa, o qualcuno”. 

Si riferisce a rendere forte, vigoroso, capace nel fare qualcosa!
Paolo è stato fortificato!

Ma lo sono stati altri prima di lui come leggiamo per esempio in Ebrei 11:34, dove parlando di alcuni servi di Dio dell’Antico Testamento, è scritto: “Spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri”.

Paolo aveva sperimentato la forza, era fortificato come lo fu Gedeone, Barac, Sansone, Davide, Samuele e i profeti la capacità nell’affrontare le difficoltà e sono state molte! 

2 Corinzi 11:24-27 dice: “ Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini.  Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità”.

…Uhao!!! 

Pochi di noi, anzi nessuno, ha affrontato tutto questo!

Ci basta poco e ci scoraggiamo, perdiamo di vista lo scopo della nostra esistenza che è quello di glorificare Dio con l’adorazione, il ringraziamento, la santificazione e il servizio!

Ma Paolo andava sempre avanti!!!
Aveva la capacità e la forza, guardava alla chiamata di Dio per la sua vita (Atti 21:13), era l’apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio (Romani 1:1; 1 Corinzi 1:1; Colossesi 1:1), ministro di Gesù Cristo tra i Gentili secondo la chiamata di Dio (Romani 15:16; cfr. Atti 9:15; 26:17-18), e sopportava ogni cosa per amore degli eletti perché conseguissero la salvezza dice 2 Timoteo 2:10. 

È per questo che si trovava in prigione a Roma, per la difesa e la conferma del Vangelo (Filippesi 1:7,13,14). 

Come ha potuto affrontare tutto quello che ha passato?
Paolo aveva la potenza!

Certamente tu non hai la stessa chiamata di Paolo, ma hai una chiamata a servire il Signore!
Non ti arrendere! 
Vai avanti nella fede e nel servire Gesù Cristo!
La potenza è anche per te!

Paolo ora dice in chi ha la potenza, vediamo allora:
II LA PERSONA
È scritto: “In colui che mi fortifica”.

Prima di tutto consideriamo:
A) La specificazione della potenza
La potenza è esterna a Paolo e quindi a tutti i cristiani.

La potenza di Paolo non era in se stesso, infatti “colui che mi fortifica” chiarisce perfettamente che la capacità, la forza era esterna a lui, non era intrinseca, non faceva parte della sua natura, non era innata in lui! 

La sua potenza era interamente dovuta alla sufficienza di un Altro.

Vediamo:
B) La sorgente della potenza
Chi è colui che ha fortificato Paolo?
Chi ci dona la forza, la potenza?

Colui che lo fortificava dal contesto, è Dio e lo fa in Cristo (cfr. Filippesi 4:19), oppure può essere Gesù Cristo (Filippesi 4:10,23).

Quindi la capacità non è in noi, ma è in Dio, in Cristo!

Riferendosi a Dio in Cristo, come colui che lo potenzia, Paolo nega chiunque, o qualsiasi altra fonte della sua forza!

Una misura del progresso dell'uomo nel corso dei secoli è stata la scoperta e l'uso della potenza: la potenza muscolare, la potenza degli elementi come il fuoco, del petrolio, carbone, vapore, elettricità vento, gas e nucleare. 

Eppure, stranamente e relativamente pochi hanno riconosciuto e utilizzato la potenza spirituale del Dio Onnipotente che si è rivelato attraverso la Bibbia!

1 Cronache 29:12 dice: “A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose!  Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa”.

In Isaia 40:29-31 ci ricorda: “Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il SIGNORE è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato.  I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano”.

“In” (en – preposizione - dativo) è stato interpretato come strumentale (dativo di mezzo, o strumentale), quindi per mezzo di Gesù Cristo, oppure come luogo (dativo di luogo), cioè nella persona di Gesù Cristo, o di associazione (dativo di associazione), cioè unito a Dio, o a Gesù Cristo, in unione vitale con colui che rafforza, con l'implicazione che colui che rafforza così tanto Paolo è Dio, o è Cristo. 

Paolo sta parlando di una comunione, di una relazione intima con Dio!

A riguardo David Albert Farmer scrive:”Quando Paolo dice: ‘Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica’, pensa al risultato di una relazione intima. È in grado di attingere forza da Cristo perché Cristo condivide intimamente la vita con lui. Cristo è in grado di potenziarlo e di renderlo abbastanza forte da affrontare le avversità e le tragedie della vita perché Paolo è disposto a ricevere la forza dall'esterno. Questa forza essenziale non può essere rivendicata da chi si imbatte occasionalmente in Dio, ma può derivare solo da una relazione continua e dinamica con Dio. Ecco! La forza di Dio non è un regalo ben confezionato, o qualcosa che possiamo ricevere su richiesta. È una conseguenza e un risultato inevitabile del dipendere da Dio mentre condividiamo il viaggio della vita giorno per giorno con Dio. Non ne avete bisogno?”

Allora non importa quanto difficili possano essere state le sue lotte, o difficoltà, Paolo aveva Dio come fonte spirituale e invisibile da cui dipendeva che lo sosteneva con cui aveva una relazione intima continua e dinamica.

Avere la forza di Dio è avere tutto!

Paolo poteva superare le difficoltà fisiche più terribili a causa della forza interiore e spirituale che Dio gli dava. 
E poteva servirlo in modo potente per grazia di Dio!

Infatti diceva che quello che era, o faceva era per grazia di Dio è scritto 1 Corinzi 15:10, o anche in 2 Corinzi 3:5 affermava, riguardo i ministri di Dio, che la capacità che avevano, veniva da Dio! 

Paolo in Efesini 6:10 (endunamoō) ci esorta a fortificarci nel Signore nella forza della sua potenza!

Hai la possibilità di avere la forza da Dio in Cristo, pertanto non cercarla altrove!

In Cristo puoi avere una forza sovrannaturale!

La potenza di Dio è più che sufficiente per affrontare qualsiasi circostanza che Dio ti manda!

Quella potenza che ha creato il mondo e lo sostiene (cfr. Geremia 27:5; 32:17), è per te!

Quella potenza superiore di Dio (Giobbe 12:13, 16), efficace che controlla tutte le cose, così anche i bisogni individuali, è per te! (Salmo 46:1; 86:16; cfr. Deuteronomio 8:17–18; Isaia 41:10).

Quella potenza dimostrata nell’esodo (cfr. Esodo 15:6,13; 32:11; Deuteronomio 3:24; 9:26, ecc.) è la stessa potenza in favore dei cristiani, in favore di te!

Quella potenza regale che è stata in Cristo quando era sulla terra (cfr. Isaia 9:5; 11:2; Salmo 110:2), quella potenza profetica (cfr. Luca 24:19), quella potenza di liberare da i demoni, o curare i malati, è per te! (cfr. Lc 5:17; 6:19; 8:46; Atti 10:38).

Quella potenza che ha risuscitato Gesù dai morti è per te! (Matteo 22:29; Atti 2:24; Romani 1:4; 1 Corinzi 6:14; 2 Corinzi 13:4)

Non si tratta solo di una forza fisica, ma anche spirituale e morale per servire Gesù!

Paolo in 1 Timoteo 1:12 afferma: “Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me”.

2 Timoteo 4:17 dice: “Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone”.

Ma attenzione non si tratta di fare tutto quello che ci pare! 

Di pensare di avere un potere di fare qualsiasi cosa vogliamo!

Come quello di camminare sull’acqua, o risuscitare i morti. 

Di sicuro è: possiamo affrontare con gioia ogni circostanza, anche la crisi economica, la povertà, o la fame, le pandemie, lo stress, o di servirlo secondo la Sua chiamata nel luogo dove ci mette e nel fare ciò che Lui vuole che facciamo, quindi secondo la Sua volontà!

La potenza è subordinata a chi ce la dona, quindi alla volontà di Dio!

Dio ci darà da fare, o affrontare le circostanze nel contesto della Sua volontà per noi!

Non c'è limite nel fare tutto quello che desideriamo, purché sia nella volontà di Dio.
Possiamo fare tutto ciò che Dio vuole che facciamo!

Paolo era sicuro che dove il Signore lo conduceva nel fare ciò che il Signore voleva, la Sua potenza era con lui!

Non dobbiamo mai applicare questo versetto al di fuori della volontà di Dio!

Coloro che pensano di applicare sempre questo versetto non tenendo presente la volontà di Dio, sperando di agire con successo convinti che comunque sperimenteranno la potenza di Dio, andranno in corso a una delusione!

La potenza di Dio è presente nella Sua volontà!!

Vi ricordate nel libro degli Atti alcuni esorcisti itineranti Giudei, sette figli di un certo Sceva, ebreo, capo sacerdote, quando tentarono di invocare il nome del Signore Gesù per liberare chi aveva gli spiriti maligni cosa gli accadde? 

In Atti 19:15-16 leggiamo: “Ma lo spirito maligno rispose loro: ‘Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?’  E l'uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro; e li trattò in modo tale che fuggirono da quella casa, nudi e feriti”.

La potenza del Signore in noi è sottomessa alla Sua volontà!

Non è automatica! Non è magica!

Possiamo essere certi, però, che quando il Signore ci mette in determinate circostanze difficili, ci dà anche la forza, la capacità di affrontarle e superarle!

Quando il Signore ci chiama a fare un servizio ci dà anche la capacità di adempierlo!

Gesù Cristo è più che sufficiente!

Consideriamo ora:
C)Il segreto della potenza
Il segreto della potenza è in Cristo quando siamo deboli!

Paolo in 2 Corinzi 12:7-10 dice: “E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca.  Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: ‘La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza’. Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.  Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte”.

La potenza di Cristo, si dimostra perfetta nella nostra debolezza!

L’esperienza e la consapevolezza della potenza di Dio, è più chiara quando i tempi sono difficili! 

Molte volte ci sentiamo male e pensiamo che non siamo spirituali perché ci sentiamo deboli, ma è proprio nella nostra debolezza che si manifesta la potenza di Gesù Cristo!

Ecco perché Paolo, volentieri, si vantava e si compiaceva delle sue debolezze!

Ed è proprio questa la maturità: non confidare in noi stessi, ma nella potenza di Dio!

La nostra forza è Cristo e questo si manifesta nella nostra debolezza!

La debolezza è un vantaggio, perché così non confidiamo in noi stessi, ma in Gesù Cristo consapevoli che non abbiamo granché da dare!

Eppure tante volte, siamo tentati di attribuire il buono che facciamo orgogliosamente a noi stessi!

O pensiamo di essere più spirituali di altri, guardandoli dall’alto in basso, dimenticando che ciò che siamo, o facciamo è un dono della grazia di Dio in Cristo!

E questo lo puoi sapere da quello che ti dici a te stesso, da come pensi, oppure dalle tue conversazioni con gli altri, o da quello che sottolinei nei tuoi discorsi riguardo le tue azioni!

Allora facciamo attenzione a questo: tanto più contiamo su noi stessi, o in noi stessi, che ci sentiamo forti, intelligenti, spirituali, ricchi, Gesù Cristo non opererà!

Tanto più ci riconosciamo deboli, semplici, poveri, tanto più Gesù opererà potentemente in noi!

Charles Price scrive: “La misura della mia forza è la misura della mia autosufficienza che diventa, a sua volta, la causa della mia aridità. Al contrario, sarà la misura della mia debolezza che diventerà la misura della mia dipendenza da Dio la quale, a sua volta, diventerà il motivo per cui porterò frutto”. 

Gesù è la vite e noi siamo i tralci, solo con l’unione spirituale con Gesù, possiamo portare frutto! (Giovanni 15:5).

Allora devi morire a te se stesso!

Crocifiggi il tuo io!

Paolo aveva capito l’importanza di dipendere da Gesù Cristo!

Paolo in Galati 2:20 dice: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. (cfr. Matteo 16:24).

Sempre Charles Price dice ancora: “Il punto centrale della vita cristiana è che soltanto Gesù Cristo può viverla. Non una tecnica, o una disciplina, ma un rapporto in cui permetti a Gesù Cristo di stabilirsi nel tuo cuore e gli permetti di vivere in te la vita che non riusciresti mai a vivere da solo”.

Allora dobbiamo seguire l’esempio di Paolo che non contava su se stesso e non ha mai permesso ai suoi punti deboli di essere una scusa per l'inattività, o a un fallimento passato di impedire di svolgere un compito oggi che ci sembra difficile!

Infatti la potenza di Dio per la Sua grazia è nel:
III PRESENTE
Questa potenza di Dio in Cristo è sempre presente!

Lo vediamo dal verbo:
A) Io posso
“Io posso” (ischuō – presente attivo indicativo) nel greco è un presente attivo indicativo, questo indica la realtà di uno stato permanente, nel senso che Paolo aveva sempre, quotidianamente questa forza da Gesù Cristo, e questa è sufficiente!
Non serve altro!

Se hai Cristo non serve altro!

Le Sue risorse sono inesauribili per te ogni giorno!

Lo vediamo dal verbo:
B) Mi fortifica
“Mi fortifica” (endunamounti - presente attivo participio) indica un continuo rafforzamento, un costante potenziamento.

Dio non va mai in letargo! O in quarantena!

Dio è sempre all’opera!

Qualche anno, esattamente il 28 settembre del 2003 ci fu un black-out elettrico in tutta Italia, a eccezione di Capri e della Sardegna, dotate di rete autonoma.
Questo, è stato il più grave evento di questa natura, nella storia dell'Italia unita. 
Alle 3:27 del mattino l’Italia si spense, rimase senza energia elettrica, creando tanti disagi: l'interruzione dei trasporti aerei e ferroviari, lo spegnimento dei semafori e il blocco degli ascensori. 
La situazione rientrò nel corso della giornata, con la fornitura di energia elettrica avvenuta prima al Nord e poi al Sud.
Le cause inizialmente, furono attribuite alla Francia, ma l'ipotesi di un danno alla sua rete venne presto rigettata; successivamente, si individuò come motivo la caduta di un albero in Svizzera che - crollando alle 3:01 del mattino - avrebbe danneggiato le linee delle reti elettriche cui sono collegate l'Italia e lo stato elvetico.

Certo che per la caduta di un albero si è spenta tutta l’Italia è drammatico!!

Ma noi dobbiamo pensare che l’energia potente di Dio è ogni giorno presente nella nostra vita, se apparteniamo a Lui!

Ma attenzione: solo il peccato può impedire questo flusso!  (Isaia 1:15; 59:1-2; Giovanni 9:31).

Matthew Henry disse: “Se saremo governati dal peccato, ne saremo inevitabilmente rovinati”.

Medita sulle conseguenze rovinose del peccato di Adamo ed Eva per capire quanto è grave il peccato per Dio!

Medita sui giudizi di Dio riportati nella Bibbia per capire quanto è grave il peccato per Dio!

Medita sul sacrificio di Gesù Cristo per capire quanto è grave il peccato per Dio!

CONCLUSIONE
Martyn Lloyd Jones scriveva: “Essere cristiani non consiste soltanto nel credere nell’insegnamento di Gesù. Si tratta di sperimentare una relazione vitale con Lui, che permetta alla Sua vita e alla Sua potenza di manifestarsi in noi”.

Permetti alla vita e alla potenza di Gesù Cristo di manifestarsi in te!

Dio ci dà la potenza per non mollare!

Dio ci dà la potenza di perseverare!

Dio ci dà la potenza di affrontare qualsiasi situazione!

Dio ci dà la potenza per servirlo!
Questa promessa rimuove efficacemente le nostre scuse e ci rende responsabili!

Quello che questo versetto ti sta dicendo è: “Tu puoi affrontare tutto con la forza di Dio! Non ti giustificare! Non ti lamentare!” 

Non giustificare la tua apatia e i tuoi peccati!

Non ti lamentare per ciò che non hai! 

Tu puoi ogni cosa in Colui che ti fortifica!

Tu hai la potenza ogni giorno nella persona di Dio in Cristo!

La forza nell’affrontare tutte le circostanze, anche quelle più difficili, le sfide, come la vita cristiana, come anche il servizio per Dio, è una questione di comunione e dipendenza da Dio!

Devi ricordare che niente è impossibile che non puoi fare insieme a Dio!

Noi dobbiamo avere fiducia che Dio mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quello che domandiamo, o pensiamo! (Efesini 3:20).

Pertanto la potenza di Dio è più che sufficiente per rafforzarci e sostenerci nella vita cristiana!

Ecco perché dobbiamo sempre gioire ed essere soddisfatti anche nelle circostanze difficili! 

La potenza di Gesù Cristo è in noi, non solo per salvarci e per santificarci, ma anche per sostenerci sotto tutti i nostri fardelli e afflizioni, e Cristo si aspetta che quando siamo sotto ogni peso, dovremmo confidare in Lui per avere la Sua forza!

Dall’altra parte dobbiamo dare gloria a Dio, come ha fatto Paolo, attribuendo a Dio la potenza che possedeva!

Paolo diceva: “Non sono forte io, non sono bravo io a sopportare tutto, o a servire il Signore in modo potente, come se ci fosse in me qualcosa di naturale, o innato, la potenza è di Dio, non è la mia!”

Quella potenza è anche per te secondo la volontà di Dio!



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