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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Matteo 2:1-2: La visita dei magi a Gesù. L’arrivo dei magi.

Matteo 2:1-2: La visita dei magi a Gesù.
L’arrivo dei magi.
Solo Matteo registra la visita dei magi.

Ci sono interpretazioni diverse sulla cronologia degli eventi.
Alcuni pensano che la visita sia avvenuta dopo la presentazione di Gesù nel tempio (Luca 2:1-7), prima di andare a Nazaret (Luca 2:39), quindi non è avvenuta, secondo un’altra interpretazione, subito dopo la nascita di Gesù quando era posto nella mangiatoia (phatnē), infatti Matteo al v.11 parla che Gesù si trovava in una casa (oikian).

Altri dicono che sia avvenuta dopo la presentazione di Gesù nel tempio, dopo il ritorno a Nazaret (Luca 2:39) e poi quindi il ritorno a Betlemme (Matteo 2:1-12) dove presero una casa (Matteo 2:11), e dopo fuggirono in Egitto, poi ritornando in Israele andarono ad abitare definitivamente in Galilea a Nazaret.

Comunque ciò che è importante sottolineare è: nei vv.1-12 Gesù è mostrato come il Messia di tutte le nazioni contrapposto al re Erode.
0ggi meditiamo sui primi due versetti.

La visita dei magi a Gesù (Matteo 2:1-2). (1).

La visita dei magi a Gesù (Matteo 2:1-2). (1).
L’arrivo dei magi.
Solo Matteo registra la visita dei magi.

Ci sono interpretazioni diverse sulla cronologia degli eventi.
Alcuni pensano che la visita sia avvenuta dopo la presentazione di Gesù nel tempio (Luca 2:1-7), prima di andare a Nazaret (Luca 2:39), quindi non è avvenuta, secondo un’altra interpretazione, subito dopo la nascita di Gesù quando era posto nella mangiatoia (phatnē), infatti Matteo al v.11 parla che Gesù si trovava in una casa (oikian).

Altri dicono che sia avvenuta dopo la presentazione di Gesù nel tempio, dopo il ritorno a Nazaret (Luca 2:39) e poi quindi il ritorno a Betlemme (Matteo 2:1-12) dove presero una casa (Matteo 2:11), e dopo fuggirono in Egitto, poi ritornando in Israele andarono ad abitare definitivamente in Galilea a Nazaret.

Comunque ciò che è importante sottolineare è: nei vv.1-12 Gesù è mostrato come il Messia di tutte le nazioni contrapposto al re Erode.
0ggi meditiamo sui primi due versetti.

Luca 7.44-50:Le conclusioni della parabola dei due debitori.

Luca 7.44-50: Le conclusioni della parabola dei due debitori.
In questi versetti Gesù fa delle conclusioni riguardo la reazione di Simone, il Fariseo, colui che lo aveva ospitato a pranzo, che si era indignato per una donna, conosciuta come peccatrice, perché questa stando ai piedi di Gesù gli rigava i piedi con le lacrime e li asciugava con i suoi capelli baciandoglieli e ungendoglieli con olio.

Gesù rispose all’indignazione del fariseo con la parabola dei due debitori: uno doveva dare cinquecento denari e l’altro cinquanta. Gesù chiede al fariseo: “Chi di loro l’amerà di più?”. Il fariseo rispose quello al quale è stato condonato di più.

Con questa parabola Gesù vuole evidenziare la bontà di Dio che è disposto a perdonare i peccati delle persone e ad agire con gentilezza oltre le aspettative, e vuole evidenziare l’insegnamento che più si è perdonati tanto più si proverà gratitudine, amore, devozione.

Gesù approva la risposta di Simone e voltatosi verso la donna disse che questa ha fatto quello che doveva fare lui come padrone di casa, secondo le usanze dell’ospitalità, per una persona onorevole e che lui non ha fatto. 


Quindi i vv.44-50 sono un proseguimento di ciò che è accaduto dai vv.36-43 come descritto in sintesi sopra.

Le conclusioni della parabola dei due debitori (Luca 7:44-50)

Le conclusioni della parabola dei due debitori (Luca 7:44-50)
In questi versetti Gesù fa delle conclusioni riguardo la reazione di Simone, il Fariseo, colui che lo aveva ospitato a pranzo, che si era indignato per una donna, conosciuta come peccatrice, perché questa stando ai piedi di Gesù gli rigava i piedi con le lacrime e li asciugava con i suoi capelli baciandoglieli e ungendoglieli con olio.

Gesù rispose all’indignazione del fariseo con la parabola dei due debitori: uno doveva dare cinquecento denari e l’altro cinquanta. Gesù chiede al fariseo: “Chi di loro l’amerà di più?”. Il fariseo rispose quello al quale è stato condonato di più.

Con questa parabola Gesù vuole evidenziare la bontà di Dio che è disposto a perdonare i peccati delle persone e ad agire con gentilezza oltre le aspettative, e vuole evidenziare l’insegnamento che più si è perdonati tanto più si proverà gratitudine, amore, devozione.

Gesù approva la risposta di Simone e voltatosi verso la donna disse che questa ha fatto quello che doveva fare lui come padrone di casa, secondo le usanze dell’ospitalità, per una persona onorevole e che lui non ha fatto. 

Quindi i vv.44-50 sono un proseguimento di ciò che è accaduto dai vv.36-43 come descritto in sintesi sopra.

Luca 7:41-43: La parabola dei due debitori.

Luca 7:41-43: La parabola dei due debitori. 
Questa parabola fa parte di un gruppo di parabole che parlano della misericordia di Dio verso i peccatori.
Gesù era molto vicino agli emarginati, Lui è venuto a chiamare i peccatori a ravvedimento (Luca 5:27-32), ma accetta di mangiare anche con farisei (Luca 11:37; 14:1).
Gesù stava con tutti!

L'elemento centrale della storia, come messo in evidenza nella parabola dei due debitori, è il contrasto tra l'amore dimostrato dalla donna a Gesù e la mancanza di amore dimostrato da Simone il fariseo, e quindi la motivazione, a chi è perdonato di più amerà di più!

La parabola dei due debitori (Luca 7:41-43).

La parabola dei due debitori (Luca 7:41-43). 
Questa parabola fa parte di un gruppo di parabole che parlano della misericordia di Dio verso i peccatori.
Gesù era molto vicino agli emarginati, Lui è venuto a chiamare i peccatori a ravvedimento (Luca 5:27-32), ma accetta di mangiare anche con farisei (Luca 11:37; 14:1). 
Gesù stava con tutti!

L'elemento centrale della storia, come messo in evidenza nella parabola dei due debitori, è il contrasto tra l'amore dimostrato dalla donna a Gesù e la mancanza di amore dimostrato da Simone il fariseo, e quindi la motivazione, a chi è perdonato di più amerà di più!

La pace con gli altri (Galati 5:22).

La pace con gli altri (Galati 5:22).
Chi è in pace con Dio, ha la pace di Dio ed è in pace con gli altri!

Paolo precedentemente aveva esortato i Galati a servirsi gli uni gli altri per mezzo dell’amore e li aveva messo in guardia a non mordersi e divorarsi gli uni gli altri, e quindi a guardarsi di non essere consumati gli uni dagli altri (Galati 5:13-15).

Paolo continua nella sua lista degli atti di natura peccaminosa, che precede la sua lista del frutto dello Spirito, quelle azioni che sono totalmente contrarie alla pace come: inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie (Galati 5:19-21).

La pace è un frutto dello Spirito Santo, ma è anche una virtù che dobbiamo:
I PERSEGUIRE.
In Romani 12:18 Paolo esorta: “Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini”.

La pace interiore (Galati 5:22).

La pace interiore (Galati 5:22).
Ci sono molte teorie sulle cause dell’ansia e anche molte soluzioni per essa.
Diverse scuole di pensiero hanno cercato di capire le origini, hanno fatto diagnosi e terapie, ma nessuno ha tutte le risposte!

Noi cristiani, sappiamo, per come è scritto nella Bibbia che la risposta definitiva si trova in Dio.

La pace è il frutto della presenza dello Spirito Santo in noi (cfr. Romani 14:17) che opera anche in risposta alle nostre preghiere.

La pace interiore e la pace di Dio che deriva da un giusto rapporto con Lui.

Diversi anni fa un sottomarino veniva testato e doveva rimanere sommerso per molte ore. Quando tornò al porto, al capitano gli fu chiesto: "Come ha fatto ad affrontare la tempesta terribile l'altra notte?" L'ufficiale lo guardò sorpreso ed esclamò: “Tempesta? Non sapevo che ci fosse stata una tempesta!” Il sommergibile era così lontano dalla superficie che aveva raggiunto la zona conosciuta ai marinai come "il cuscino del mare."
Anche se l'oceano può essere caratterizzato da onde enormi mosse da fortissimi venti, le acque profonde non ne sono influenzati. 

Nel rapporto profondo con Dio abbiamo quella pace interiore che niente e nessuno ci darà!

In Filippesi 4:6-7 leggiamo: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”.

Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2)

 Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2) Stiamo meditando su Deuteronomio 2:7. In questo passo troviamo scritto per due volte “tuo Dio”,...

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