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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Luca 3:23-38. La discendenza di Gesù.

Luca 3:23-38. La discendenza di Gesù.
La città intera si ammassa nel tribunale per un processo. L'avvocato dell’accusa chiama alla deposizione il suo primo testimone, una donna anziana, si avvicina a lei chiedendole: “Signora Jones, mi conosce ?”
Lei risponde: “Certo che vi conosco signor Williams. Vi conosco da quando eri un ragazzo. E, francamente, voi siete stato una grande delusione per me, ingannate vostra moglie,  manipolate la gente e parlate di loro dietro le spalle. Chissà che cosa pensate di essere, ma in realtà voi siete senza cervello e non vi rendete conto che non realizzerete mai niente di buono… certo vi conosco signor Williams”. 
L'avvocato era stordito. Non sapendo altro che fare, punta verso la signora e le chiede: “Signora Jones, conosce l'avvocato difensore ?” 
Lei risponde: “ Naturalmente conosco il Signor Bradley da quando egli era un ragazzo. 
Gli ho fatto da baby sitter….Ma anche lui, è stato una delusione per me. Egli è pigro, bigotto e ha un problema di alcool; non può costruire una relazione normale con nessuno e non è molto onesto con legge, la sua osservanza è uno delle più scadenti dell'intero stato, certo lo conosco”.
A questo punto, il giudice richiama al silenzio le persone che si erano messe tutte a ridere, e chiama entrambi gli avvocati sul seggio, dove è seduto e a bassa voce con tono minaccioso dice ad entrambi: “Se uno di voi domanda alla signora Jones se mi conosce, lo riterrò come un oltraggio alla corte!”


Nella storia, il giudice ha avuto paura di sentire quello che poteva dire quella donna di lui, aveva la coscienza sporca come i due avvocati.

Cosa possiamo dire noi riguardo a Dio?
Le genealogie riguardo Gesù e tutta la Bibbia, ci parlano di Dio e del Suo carattere coerente con la Sua natura perfetta, perciò non possiamo che benedire Dio per quello che è!
Voglio parlarvi della genealogia di Gesù da parte di Luca.

In questo caso oltre a parlarci della natura di Dio, da questa genealogia possiamo fare delle applicazioni in generale riguardo il nostro carattere e comportamento. 
Ma non voglio occuparmi come è scritto in Timoteo di favole e di genealogie senza fine che sono solo chiacchiere, che non promuovono l’opera di Dio, al contrario lo scopo è di vedere queste genealogie di Gesù per promuovere l’opera di Dio fondata sulla fede.

I GENEALOGIE A CONFRONTO.
Ci sono delle differenze tra le due geneaologie quella di Matteo e quella di Luca.
A) La genealogia di Matteo.
In Matteo (1) La genealogia introduce il Vangelo e in particolare i racconti di nascita e traccia la linea fino ad Abramo attraverso Giuseppe a Gesù, utilizzando il termine“generò”  (egennēsen). (2) Inizia con Abramo, una genealogia discendente. (3) C'è una divisione dei nomi in tre gruppi di quattordici. (4) C'è un inserimento rilevante di numerose donne e di alcuni fratelli. (5) C'è omissione di diversi nomi; (6) Matteo ha 41 o 42 nomi in modo simmetrico. (7) Matteo si ferma occasionalmente per spiegare il significato di un'entrata. (8) Matteo dopo Davide va per Salomone.

B) La genealogia di Luca.     
La genealogia di Luca (1) Segue la predicazione del Battista e il battesimo di Gesù che introduce il Suo ministero. (2) Riporta ripetutamente “figlio” senza alcun verbo, e traccia la linea da Gesù fino ad Adamo e Dio. (3) Inizia con una frase che indica la conoscenza dell'autore che Gesù non era figlio naturale di Giuseppe. (4) Luca inizia con Giuseppe perciò è ascendente. (5) Luca ha settantesette nomi e li elenca semplicemente senza specificare le varie entrate. (6) Luca dopo Davide va per Natan.            

C) Perché sono diverse queste genealogie?
Ci sono diverse interpretazioni.

La prima interpretazione è:
(1) Perché Luca segue la linea da Natan e Matteo quella di Salomone.
Entrambi sono figli di Davide e di Bat-Sceba (2 Samuele 5:14; 1 Cronache 14:3-4).

Probabilmente questo avvenne perché la discendenza di Salomone al trono finì con Jeconia, o Ioachim per la maledizione di Dio verso questi perché fece ciò che è male agli occhi del Signore (2 Re 24:8-9; 2 Cronache 36:9:10).

La maledizione consisteva che questo re, non avrebbe avuto discendenza sul trono, perciò il diritto di successione passò al ramo Davidico parallelo: quello di Natan, fratello di Salomone (Geremia 22:24-30).

Oltre a tutto ciò, sembrerebbe che la casa di Natan avrebbe avuto un ruolo nella discendenza Davidica infatti in Zaccaria 12:12 è menzionato dopo Davide e non si parla di Salomone.            

Una seconda interpretazione è secondo alcuni:
(2) La genealogia di Matteo è di Giuseppe, mentre quella di Luca è di Maria.
Alcuni hanno pensato che Luca dia la genealogia di Maria, ma che sostituisce il nome con Giuseppe per evitare di citare una donna, perché secondo la tradizione giudaica non venivano fatte genealogie secondo le donne (v.23).
L’espressione Giuseppe figlio di Eli significherebbe: “Giuseppe, figlio di Eli a causa del matrimonio con Maria”.

Secondo questa interpretazione Eli non aveva nessun erede, ma aveva solo una figlia Maria e ha adottato Giuseppe come figlio con il matrimonio, cosa che vediamo era possibile come testimonia l’Antico Testamento. 

Era abituale che l’eredità passasse ai figli maschi, il primogenito aveva dei privilegi speciali, anche se fosse nato da una seconda moglie (Deuteronomio 21:15-17), ma cosa succedeva se il padre aveva solo figlie femmine? 

Se un padre moriva e aveva solo figlie femmine, l’eredità passava alle figlie femmine, ma alla condizione che queste sposassero solo uomini della loro stessa tribù in modo tale che l’eredità non passasse da una tribù a un’altra (Numeri 27:1-11; 36:1-13).
In questo caso l’uomo che si sposava prendeva il nome della moglie (Esdra 2:59-62).
Uno dei figli di Accos aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillai e fu chiamato con il loro nome, perché aveva solo figlie femmine.
In questo caso la genealogia di Matteo dà la stirpe per nascita fisica di Giuseppe quella di Luca rifletterebbe l’adozione, in questo senso Giuseppe e Maria erano della stessa tribù.

La terza interpretazione è:
(3) La teoria della genealogia di Giuseppe per Luca.
Entrambe le genealogie di Gesù sono di Giuseppe.
A conferma di questo fatto Luca aveva già menzionato che Giuseppe è della famiglia di Davide (Luca 1:27; 2:4).

Il problema nasce nell’apparente contraddizione: Matteo dice che il padre di Giuseppe è Giacobbe figlio di Mattan e Luca dice che il padre invece è Eli figlio di Mattat.

Coloro che sostengono questa interpretazione, che cercano di armonizzare le due genealogie: quella di Matteo e di Luca spiegano questa apparente contraddizione con due possibili interpretazioni: un matrimonio di levirato,  oppure un passaggio di linea genealogica.

o Matrimonio di levirato.
I tentativi di armonizzare gli elenchi li troviamo con Giuliano l’Africano vissuto nel 220 d.C.

Mattan da parte di Matteo e Melchi da parte di Luca avrebbero sposato uno dopo l’altro la stessa donna da cui nacquero Giacobbe ed Eli, perciò erano fratellastri.

Oppure secondo altri interpreti Mattan e Mattat erano la stessa persona ed ebbe due figli: Giacobbe ed Eli perciò erano fratelli. 

Eli o Giacobbe si sposarono uno dei due morì senza avere figli e il fratello secondo la legge del levirato (Deuteronomio 25:5-10; Matteo 22:24-28) sposò la cognata vedova per dargli una discendenza al fratello che era morto, cioè Giuseppe.

Secondo questa legge la vedova di un uomo senza figli poteva sposare il cognato in modo che questi dava una discendenza al fratello, e il figlio del secondo matrimonio veniva considerato legalmente come il figlio dell'uomo deceduto per perpetuare il suo nome.

o Passaggio di linea da Giacobbe a Eli.
Matteo ci riporta i discendenti legali di Davide, gli uomini che sarebbero stati gli eredi legittimi al trono di Davide se quel trono fosse continuato a sussistere, mentre Luca ci dà i discendenti di Davide secondo quella particolare linea genealogica alla  fine del quale ci fu Giuseppe marito di Maria.
Secondo questa tesi Giacobbe, che Matteo dice che è padre di Giuseppe  ed erede al trono di Davide, morì senza discendenti, la successione passò alla linea rappresentata di Eli.

Ma c’è una terza interpretazione:
(3) La genealogia del nonno materno di Giuseppe.
Abbiamo due genealogie dal lato della famiglia di Giuseppe: Luca traccia la linea attraverso il padre della madre, cioè il nonno materno di Giuseppe, mentre Matteo del nonno materno.

II SCOPO E IMPORTANZA GENEALOGIA DI GESÙ IN LUCA.
Sia nel caso di Matteo e di Luca queste genealogie sono principalmente teologiche, e secondariamente storiche. 
Matteo e Luca non erano interessati a presentare elenchi dettagliati o esaurienti degli antenati effettivi di Gesù, ma solo evidenziare alcuni aspetti della Sua discendenza per far capire ai destinatari dei due vangeli quale fosse la natura di Gesù.
   
Quali erano gli scopi della genealogia Gesù in Luca?

 A) Presentare una cornice storica dell’ inizio della missione di Gesù.
 Il battesimo segna l’inizio del ministero di Gesù e Luca vuole spiegare a un credente di origine pagana (Luca 1:1-4) le sue origini, cioè il fatto che era un uomo particolare.

Come se volesse dire a Teofilo: “Gesù ha cominciato la Sua missione a trent’anni, ma non è un uomo qualsiasi.”

Luca nella Sua cornice storica dice anche l’età di Gesù: circa trenta anni.
Una nota curiosa: a trent’anni Giuseppe entrò a servizio del faraone (Genesi 41:46); i sacerdoti cominciavano il loro servizio (Numeri 4:3,23,47); Davide cominciò a regnare a trent’anni (2 Samuele 5:4); Ezechiele fu chiamato al ministero a trent’anni (Ezechiele 1:1). 

Un altro scopo è presentare:
B) L’umanità di Gesù.
Luca scrive per un pubblico Gentile e desidera mostrare che Gesù è anche per loro.

In primo luogo:
(1) Luca vuole mostrare che Gesù era un vero uomo.
Luca ci presenta Gesù come vero uomo e non come un semidio come quelli della mitologia greca, o romana.

Il fatto che Luca faccia risalire Gesù ad Adamo mostra la solidarietà di Gesù con il genere umano, c’è un legame tra Gesù e noi: Gesù è stato un uomo come noi.

La genealogia di Matteo provi a mostrare Gesù come un vero Israelita, e in particolare la Sua discendenza Davidica, mentre Luca sta provando si che è il Messia, ma mette di più in evidenza che Gesù è effettivamente un vero essere umano, che ha il Suo posto nella razza umana, ecco perché lo riporta a essere figlio di Adamo.  Gesù in questo modo può simpatizzare con noi nelle nostre debolezze come ci ricorda Ebrei 4:14-16: “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.  Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno”.

In secondo luogo:
(2) Luca vuole mostrare la relazione che Gesù ha avuto con Dio e gli uomini fin dall’inizio della Sua missione.               
Questo lo vediamo dal fatto che Gesù viene chiamato Figlio di Dio e dal fatto che è diventato uomo e figlio di Adamo.               

Gesù era Figlio di Dio prima di nascere sulla terra, ma è stato mandato dal Padre per salvare l’uomo, e ne è il mediatore tra le due parti. 
In 1 Timoteo 2:3-5 leggiamo: “ Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”.

Possiamo, perciò dire che questa genealogia è la sintesi della storia umana e con la storia umana la storia della salvezza nei suoi rappresentanti più significativi (Adamo, Abramo,ecc) che si conclude in Gesù. 
Infatti, vediamo il piano di salvezza di Dio, Luca riporta Gesù, a differenza di Matteo, fino a essere Figlio di Dio, passando per tutti questi uomini che furono usati da Dio secondo la Sua volontà.                 

In terzo luogo: 
(3) Luca vuole mostrare l’universalità della salvezza di Gesù.
Gesù non è soltanto il figlio di Abramo, di cui è scritto che in lui sarebbero state benedette tutte le genti (Genesi 12:1-3), ma è anche figlio di Adamo il padre di tutti i viventi.

Questo sottolinea che la salvezza non è solo per i giudei, ma si estende a tutte le nazioni, a gente di tutte le nazioni (cfr. Atti 13:46-48), non che sarà salvata tutta l’umanità, ma che saranno salvate gente di tutte le nazioni di cui Adamo ne è il padre. 

In Apocalisse le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani cantavano: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra” (Apocalisse 5:9-10).

In questo senso Luca vuole mostrare l’amore di Dio per il mondo.
In Giovanni 3:16 è scritto: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
        
Un vecchio uomo viveva su una collina sul mare. In fondo alla collina vicino la spiaggia, c’era un campeggio con diverse tende e persone che stavano lì a divertirsi chi in spiaggia, chi in acqua.
L’uomo dalla collina guardava l'oceano dalla finestra di casa sua e ha notato da lontano un'onda gigantesca che avanzava velocemente verso la spiaggia e il campeggio. 
Cosa poteva fare, non c’era  molto tempo, non aveva telefoni e non poteva nemmeno correre, non c’era nessun altro modo per avvertire quella gente che sembrava ormai condannata. C'era solo una cosa da fare. Egli ha afferrato un libro accende il fuoco per fare un bel rogo con la sua casa di legno. Entro pochi minuti le persone del campeggio hanno notato il fumo e il fuoco e si sono affrettati a salire sulla collina per provare ad aiutare quell’uomo. Così l’onda gigantesca raggiunge la spiaggia distruggendo il campeggio e tutto ciò che c’era in esso, ma la gente è stata salvata.

Quell’uomo ha sacrificato la sua casa per salvare quelle persone, ma Dio ha sacrificato Suo Figlio per salvare i peccatori!!
La genealogia di Luca risalendo ad Adamo e a Gesù come Figlio di Dio ci parla dell’amore di Dio per te!!

Ma lo scopo di Luca è ancora:
C) Mostrare la divinità di Gesù.
Luca aggiunge Figlio di Dio perché noi dobbiamo vedere la Sua relazione unica con il Padre, in questo la genealogia è in armonia con la narrazione precedente del battesimo e con la tentazione, entrambe finalizzate a presentare Gesù come Figlio di Dio, ecco perché Luca mette questa genealogia a questo punto tra il battesimo e la tentazione e non all’inizio come ha fatto Matteo (Luca 3:22; 4:3,9, 41).

In questo senso Luca mostrerebbe non solo l’umanità di Gesù, ma anche la Sua divinità.

Lo scopo di Luca infine è mostrare che:
D) Gesù è il nuovo e l’ultimo Adamo. 
 Riportando Adamo in questa genealogia, alcuni studiosi vedono un paragone tra il primo Adamo e Gesù l’ultimo Adamo come ne parla Paolo in 1 Corinzi 15:45: “Così anche sta scritto: “Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente,  l'ultimo Adamo è spirito vivificante.”

Secondo questi teologi Gesù come l’ultimo Adamo viene presentato come l'essere umano ideale, quindi non solo è vero uomo, ma anche deve essere visto come il modello di vita da seguire: di carattere e di comportamento. 

(1) Adamo è il prototipo della razza umana.
Quando parliamo di prototipo si intende il primo modello, tipo originario da cui derivano gli altri, quindi Adamo è l’antenato di tutti gli umani.

(2) Adamo è l’archetipo di disobbedienza (Romani 5:12-21).
A causa della disubbidienza di Adamo il peccato è entrato nel mondo e così la morte.
Quando si parla di archetipo significa ciò che è all’inizio e funge da modello, in questo caso di disobbedienza a Dio, quindi da non imitare.         

(3) Gesù Cristo è l’antitipo di Adamo.
L’antitipo segue il tipo.
In Romani 5:14 è scritto che Adamo è la figura di Colui che doveva venire.

La parola “figura” (tupos) indica il segno lasciato da un colpo, un’impronta lasciata da qualcosa; da qui forma, figura, schema, tipo.

Nell’interpretazione biblica il tipo è una persona che prefigura, secondo il piano di Dio, un’altra persona, e come l’ombra, l’altra persona, Gesù è l’antitipo. 

In questo senso Adamo, cioè per la sua efficacia rovinosa nei confronti di tutta l’umanità, esempio negativo è il tipo, che nel progetto divino, prefigura Cristo il nuovo Adamo nella Sua efficacia salvifica per le genti.
Per la disubbidienza di Adamo è entrato il peccato e la morte nel mondo.     
Grazie all’ubbidienza di Cristo al Padre fino alla morte, i molti saranno costituiti giusti e quindi saranno vivificati e avranno un corpo nuovo (Filippesi 2:6-11; Romani 5:18-21, 1 Corinzi 15:22,45-49).

Gesù non è l’antitipo di Adamo solo per la salvezza lo è anche come modello, come esempio da seguire di ubbidienza e di carattere.   
Adamo era a immagine e somiglianza di Dio, ma a causa della sua disubbidienza, a causa del peccato questa somiglianza è stata offuscata, così Gesù è l’immagine di Dio perfetta anche come uomo, Lui al contrario di Adamo è stato tentato, ma non ha peccato, Gesù è l’antitipo di Adamo.
In Cristo i veri cristiani sono morti al vecchio Adamo (il vecchio uomo che è presente in ogni persona, anche nei credenti), e sono chiamati a rivestirci del nuovo che è creato a immagine di Colui che ha creato (Romani 6:6; Efesini 4:20-24; Colossesi 3:5-11).

Pertanto Gesù è il nostro modello da seguire a cui assomigliare.
Assomigli a GESÙ? Come veri credenti dovremmo assomigliargli!!!!!

Alessandro il Grande è stato uno dei più grandi generali e conquistatori che ci sia stato, ha conquistato quasi l'intero mondo con il suo grande esercito.
Una notte durante una campagna militare, egli non riusciva a dormire e allora esce dalla sua tenda per camminare intorno al campo militare.
Si accorge che un soldato che faceva la guardia si era addormentato, questa era una cosa grave, chi faceva la sentinella e si addormentava, la punizione era la morte. 
Il soldato si sveglia, dato che Alessandro si era avvicinato a lui. 
Riconoscendo colui che era davanti a lui, il giovane soldato ha temuto per la sua vita.
Alessandro in modo severo chiede al soldato: “Sai quale è la punizione di chi si addormenta mentre fa la guardia?” 
Con voce tremante il soldato risponde: “ Si Signore”.
Alessandro gli chiese ancora: “ Soldato come ti chiami” 
Il soldato risponde: “Mi chiamo Alessandro Signore” 
Il generale gli è lo chiede altre due volte e il soldato risponde sempre alla stessa 
maniera, così Alessandro il grande guarda dritto negli occhi il soldato e gli dice con una certa passione: “O cambi il tuo nome o cambi la tua condotta”.

La stessa cosa vale per noi.
Se diciamo di essere cristiani, cioè che portiamo il nome di Cristo, allora cerchiamo di imitarlo, di seguire le sue orme, di comportarci per come si comporterebbe Lui, altrimenti non diciamo che gli apparteniamo, che siamo cristiani.

CONCLUSIONE.
In questa genealogia, come quella di Matteo, anche se non capiamo tutti i passaggi, 
ci sono delle cose certe riguardo la natura di Gesù e di Dio.

Luca vuole sottolineare che Dio ama il mondo e ha mandato il Figlio per salvarci.
Il Figlio ha ubbidito si è fatto uomo e ci ha salvato, ma ci ha dato anche un esempio di carattere e di comportamento, perciò cerchiamo di seguire il Suo esempio e non certamente quello dei due avvocati e del giudice che certamente non avevano una buona testimonianza. Amen!!

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