Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Giovanni 1:4:Gesù è la vita.
In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
Nella Parola, cioè in Gesù Cristo (vv.14-18) c’era la vita e la vita era la luce degli uomini.
Gesù ha vita in se stesso.
Come il Padre ha vita in se stesso così ha dato al Figlio (Giovanni 5:26) di avere vita in se stesso. Noi siamo stati causati da Dio, da una forza esterna, ma Gesù come il Padre ha vita in se stesso, è auto-esistente, cioè non dipende da nessuno all’infuori che da se stesso.
Gesù non è stato creato da nessuno, non dipende da nessuno, non ha una causa esterna al contrario della nostra che dipende dalla Sua.
Gesù dona la vita materiale e spirituale.
Questo versetto ha uno sfondo nell’Antico Testamento nella creazione (Genesi 1:3-5,14-31; 2:7; 3:20). Gesù è il Creatore (Giovanni 1:3); ha dato vita materiale insieme al Padre e allo Spirito Santo). Ma Gesù non è solo la sorgente della vita fisica lo è anche della vita spirituale. Gesù Cristo è il Salvatore che dona la vita eterna (Giovanni 6:38;10:10; 11:25-26; 14:6; 1 Giovanni 5:11).
Gesù è la vita, la luce che rivela la via della salvezza (Giovanni 9:5; 12:36,46).
Come nell’Antico Testamento la luce a volte serviva per illuminare (per esempio Dio rivela, manifesta, guida fa vedere la strada da percorrere al Suo popolo, Esodo 13:21;cfr. Salmo 36:9; 43:3), così Gesù fa vedere qual è la strada della salvezza ai peccatori che vivono nelle tenebre.
Gesù rivela la conoscenza spirituale della salvezza.
Gli uomini per natura sono nelle tenebre, nella cecità spirituale, sia nel senso della salvezza e sia nel senso morale (Efesini 4:18), abbiamo bisogno di seguire Gesù per capire la conoscenza della salvezza e della volontà di Dio (Isaia 46:9; Giovanni 8:12; Atti 13:47;26:23).
Chi segue Gesù non camminerà nelle tenebre, nell’ignoranza spirituale sotto il dominio del diavolo (1 Giovanni 5:19;Colossesi 1:13), avrà la luce della vita avrà la vita eterna (Giovanni 6:35; Giacomo 1:12;Apocalisse 21:6; 22:14)
Gesù rivela la conoscenza di Dio (Giovanni 1:18).
Simeone benedice Dio riferendosi a Gesù, il Messia come la personificazione della salvezza di Dio (Luca 2:25-32).
Gesù è la salvezza (cfr. Salmo 27:1) e nello stesso tempo una luce che rivela la vera conoscenza di Dio (2 Corinzi 4:6).
Gesù rivela la conoscenza del comportamento morale.
La luce nell’Antico Testamento è anche simbolo a volte di guida per il comportamento morale (Salmo 119:105; Proverbi 6:23).
Gesù è la vita che illumina gli uomini, la loro mente e coscienza, indica come dovremmo comportarci moralmente, cioè nella santità, nella giustizia e verità.
Quindi non solo Gesù è la vita, cioè Colui che da la vita eterna, ma è anche Colui che ci mostra come avere la vita eterna e non solo, ma anche la via da percorrere nel senso morale in concordanza con la volontà di Dio. Stai seguendo Gesù, o sei ancora nelle tenebre?