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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Salmo 71:22: Quando Dio riscrive la tua storia (3)

 Salmo 71:22: Quando Dio riscrive la tua storia (3) Melodia: la nostra risposta di lode  “Allora ti celebrerò con il saltèrio, celebrerò la tua verità, o mio Dio! A te salmeggerò con la cetra, o Santo d’Israele!” In questa serie “Quando Dio riscrive la tua storia”, esplorato la maestà di Dio e la Sua misericordia. Abbiamo visto chi è Dio e come interviene nelle nostre difficoltà. Ma c’è una domanda finale che rimane: “E adesso? Come rispondiamo?” Ludwig van Beethoven compose alcune delle sue sinfonie più grandiose, inclusa la celebre Nona Sinfonia, quando era completamente sordo. Non poteva sentire le note che scriveva, non poteva udire l’orchestra che dirigeva, eppure creò capolavori che ancora oggi commuovono il mondo.  Com’è stato possibile? Forse perché la vera musica non nasce dalle orecchie, ma dall’anima. Non è quello che senti fuori, ma quello che porti dentro. Il salmista anziano ci insegna lo stesso principio: la vera lode non dipende dalle circostanze esterne c...
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Salvatore

1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto.

 1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto. “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” Molte persone si chiedono chi si prenderà cura di loro, altre sono disperate perché non c’è nessuno che si prende cura di loro, altre pur avendo delle persone accanto a loro a causa dei problemi umanamente irrisolvibili, impotenti si chiedono chi li potrà aiutare. Pietro in questo testo ci dice chi si prende cura di noi, cioè Dio. Dal contesto di questo passo vediamo che Pietro richiama tutti i cristiani all’umiltà perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili; sapendo questo Pietro esorta a umiliarsi sotto la potente mano di Dio.  Quindi in primo luogo vediamo l’esortazione a umiliarsi davanti a Dio. “Umiliatevi” è un comando, la parola (tapeinōthēte – aoristo passivo imperativo) significa “abbassarsi”, essere soggetti a Dio e ave...

Salmo 13:1-5: Quando i problemi sembrano non finire mai!

 Salmo 13:1-5: Quando i problemi sembrano non finire mai! Questo salmo inizia con il lamento, l’ansia e l’angoscia, ma finisce con la speranza, la gioia e la lode. Anche se Davide era sull’orlo della disperazione, non si arrende, prega e da questo momento, qualcosa in lui cambia: alle parole urgenti e ansiose, al grido di un'anima afflitta e tormentata, alla fine ha parole di fede e di giubilo.  La sua crisi non si è risolta alla fine del salmo, ma Davide ha trovato la forza di sopportarla e la gioia in mezzo a essa.   Quando cerchiamo il Signore, anche nella frustrazione, Dio sprigiona la Sua forza e la Sua pace, e con queste risorse divine, siamo in grado di sopportare le nostre prove con forza e uno spirito di gioia e di lode. Cominciamo a vedere:

La chioccia e i suoi pulcini (Matteo 23:37-39)

 La chioccia e i suoi pulcini (Matteo 23:37-39) In questi versetti vediamo il lamento di Gesù per Gerusalemme. William Hendriksen riguardo questi versetti scrisse: “Il discorso pubblico finale di Cristo si chiude opportunatamente con un commovente lamento, in cui si rivelano sia la sua solenne tenerezza che la severità del giudizio divino su tutti coloro che hanno risposto a tale meravigliosa compassione con disprezzo”. Quindi, in questo lamento di Gesù vediamo sia la Sua tenerezza e sia la Sua severità. Bontà e severità sono caratteristiche che troviamo anche in Dio Padre (cfr. Romani 11:22). Ci sono molti che pensano solo a Gesù come il Gesù di amore, di compassione, ma questo passo ci parla anche della Sua severità. Gesù era attento alla reazione comportamentale delle persone verso di Lui; non era indifferente. Ho diviso questa predicazione in tre punti. Cominciamo a considerare, il primo punto: I IL DOLORE DI GESÙ (v.37) 

Matteo 23:37-39: Il lamento di Gesù su Gerusalemme

 Matteo 23:37-39: Il lamento di Gesù su Gerusalemme In questi versetti vediamo il lamento di Gesù per Gerusalemme. William Hendriksen riguardo questi versetti scrisse: “Il discorso pubblico finale di Cristo si chiude opportunatamente con un commovente lamento, in cui si rivelano sia la sua solenne tenerezza che la severità del giudizio divino su tutti coloro che hanno risposto a tale meravigliosa compassione con disprezzo”. Quindi, in questo lamento di Gesù vediamo sia la Sua tenerezza e sia la Sua severità. Bontà e severità sono caratteristiche che troviamo anche in Dio Padre (cfr. Romani 11:22). Ci sono molti che pensano solo a Gesù come il Gesù di amore, di compassione, ma questo passo ci parla anche della Sua severità. Gesù era attento alla reazione comportamentale delle persone verso di Lui; non era indifferente. Ho diviso questa predicazione in tre punti. Cominciamo a considerare, il primo punto:

Salmo 13:1-2: Quando i problemi sembrano non finire mai!

  Salmo 13:1-2: Quando i problemi sembrano non finire mai! “Fino a quando, o SIGNORE, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s'innalzerà il nemico su di me?” Il Salmo 13 descrive una situazione di grave crisi spirituale. Questo Salmo scandaglia le profondità dello smarrimento sull’orlo della disperazione prima di concludere con un'inaspettata confessione di fiducia. Queste domande esprimono profonde perplessità umane circa l’operato di Dio e il Suo effetto favorevole sulla vita umana. La lamentela fondamentale riguarda l'apparente indifferenza del Signore. Le domande esprimono il senso che Dio si è dimenticato e si è nascosto dall'attuale esperienza del salmista; il salmista sa di dipendere da Dio, che la benedizione dipende da questa relazione con Dio (cfr. Salmo 1); così il semplice pensare che Dio non sia più presente, po...