Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Efesini 1:17: La persona a cui è rivolta la preghiera
“affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria”.
Paolo prega direttamente e solo Dio e nessun altro, questo è quello che vediamo anche nel resto della Bibbia.
Paolo prega il Dio del nostro Signore Gesù Cristo.
Cosa significa? Non significa che Gesù è inferiore al Padre come natura, o che è stato creato, il riferimento è a Gesù come uomo (Giovanni 20:17. Indica che il credente appartiene al Nuovo Patto istituito da Gesù (Luca 22:14-20; 1 Corinzi 11:23-26; Ebrei 13:20) che è l’unico mediatore e avvocato tra Dio e gli uomini, Gesù è l’unica via per Dio (Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:4-5; Ebrei 4:14-16; 7:21-22; 8:6; 1 Giovanni 2:2).
Gesù è il nostro Sommo Sacerdote, Egli è il nostro rappresentante. Dio è irraggiungibile all’uomo perché Dio è maestoso, santo! Per questa Sua natura noi non possiamo entrare alla Sua presenza! Ma grazie a Gesù si! (Efesini 1:17-18; 3:11-12; Ebrei 10:19-22).
Inoltre la vita eterna consiste nella conoscenza di Dio e di Colui che Dio ha mandato: Gesù Cristo (Giovanni 17:3).
Tutte le benedizioni (Efesini 1:3), come le promesse hanno il loro sì in Gesù (2 Corinzi 1:21), così anche l’esaudimento delle preghiere! (Giovanni 14:13; 16:24; Ebrei 4:16).
Perciò nella preghiera se vogliamo avere accesso a Dio, senza essere rifiutati ed esauditi, non c’è che un solo mediatore: Gesù!
Paolo prega il Padre della gloria.
Dio è chiamato Dio della gloria (Salmi 29:3; Atti 7:2); Signore della gloria ( Numeri 24:11; 1 Corinzi 2:8), Re di gloria (Salmi 24:7,8,9,10).
Il senso è il Padre glorioso, o glorioso Padre. “Padre” si riferisce che è la fonte, l’origine (Ebrei12:9) e la personificazione di se stesso e di ogni gloria, Dio stesso è la sorgente della Sua gloria.
“Gloria” è la somma di tutte le eccellenze, la perfezione assoluta si riferisce agli attributi del Signore Dio Onnipotente, lo splendore del Suo carattere, della Sua potenza.”Gloria” è il Suo essere spirituale sovrannaturale che si manifesta al mondo, la rivelazione di ciò che è Dio in contrasto con la miseria e la fragilità dell’uomo. (Esodo 13:21; 16:10; 24:15-19; 33:20; 34:29; 1 Re 8:11; Ezechiele 43:2; Luca 2:9; Giovanni 1:14).
Molte volte Dio ha manifestato la Sua gloria al Suo popolo e alle nazioni con le Sue opere, giudizi e prodigi. Così la gloria è la presenza e la rivelazione di Dio fra gli uomini!
Dal contesto, Dio si è rivelato al Suo popolo con l’elezione, la predestinazione, la redenzione, la rivelazione della Sua volontà, e il sigillo dello Spirito Santo e lo fatto per glorificare se stesso (Efesini 1:4-14).
Quindi, Paolo sta esaltando Dio, ma sta chiedendo a Dio di manifestarsi ancora nella vita di quei credenti, a cui scrisse. Perciò noi preghiamo Dio perché crediamo che Lui esiste, c’è e si manifesta rispondendo alle nostre preghiere. Dio è pronto a manifestarsi potentemente nella vita dei credenti! Questa deve essere la speranza del credente come lo era di Paolo. Preghiamo, dunque con fiducia.