Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Giovanni 1:1: La preesistenza di Gesù.
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Preesistenza indica che Gesù esisteva prima della creazione. Gesù è la Parola (vv.14-18), esisteva prima la creazione.
La preesistenza atemporale di Gesù è dimostrata dal verbo “era”. Il verbo “era”, significa esistere (ēn-imperfetto attivo indicativo) esprime che Gesù già esisteva prima della creazione del mondo, quindi era una preesistenza reale eterna. “Era” esprime una continua esistenza fuori dal tempo in contrasto con la Parola “ha fatto” (v. 3 ogni cosa è stata fatta- egeneto) ogni cosa è venuta all’esistenza.
La preesistenza atemporale di Gesù è dimostrata anche dalla parola “principio”.
“Principio” (arché̄) si riferisce alla natura e all’esistenza della Parola, quindi di Gesù con il senso di: prima di tutti i tempi e della creazione. Perciò è implicito l’eterna preesistenza di Gesù!
Nel “principio” dunque, non si riferisce a quando Cristo è venuto in esistenza, ma indica che Gesù Cristo esisteva prima la creazione (cfr. Giovanni 17:5; Colossesi 1:17).
Giovanni vuole far comprendano ai suoi lettori che in qualunque momento è iniziata la creazione, la Parola, Gesù già esisteva ( Cfr. Giovanni 8:58;17:5).
Michea profetizzando della nascita di Gesù dice: “Ma da te, o Betlemme, Efrata, sebbene tra le più piccole città principali di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni” ( Michea 5:1).
“Eterni” (gohlahm) la stessa parola eterno(gohlahm) è usato anche per indicare che Dio è eterno come scritto in Isaia 40:28 (cfr. Geremia 10:10).
Eterno perciò indica che:
(1) Dio non ha avuto inizio e non avrà fine!
Indica che è senza tempo, perché abita fuori dal tempo.
(2) Dio non subisce crescita, sviluppo, o maturazione.
(3) Per Dio non c‘è distinzione tra il presente, passato e futuro.
Tutte le cose sono ugualmente e sempre presente davanti a Lui, vede tutto in modo simultaneo e non in una successione di momenti come noi! Tutto ciò per noi è incomprensibile!
Se eterno si riferisce a Dio come a Gesù questo vuol dire che Gesù è Dio, com’è chiaramente indicato in questo versetto.
Gesù condivideva l’eternità con il Padre. L'esistenza eterna di Cristo è una verità evidente nella Bibbia, negarla significa negare la verità delle Scritture.