Salmo 71:22: Quando Dio riscrive la tua storia (3) Melodia: la nostra risposta di lode “Allora ti celebrerò con il saltèrio, celebrerò la tua verità, o mio Dio! A te salmeggerò con la cetra, o Santo d’Israele!” In questa serie “Quando Dio riscrive la tua storia”, esplorato la maestà di Dio e la Sua misericordia. Abbiamo visto chi è Dio e come interviene nelle nostre difficoltà. Ma c’è una domanda finale che rimane: “E adesso? Come rispondiamo?” Ludwig van Beethoven compose alcune delle sue sinfonie più grandiose, inclusa la celebre Nona Sinfonia, quando era completamente sordo. Non poteva sentire le note che scriveva, non poteva udire l’orchestra che dirigeva, eppure creò capolavori che ancora oggi commuovono il mondo. Com’è stato possibile? Forse perché la vera musica non nasce dalle orecchie, ma dall’anima. Non è quello che senti fuori, ma quello che porti dentro. Il salmista anziano ci insegna lo stesso principio: la vera lode non dipende dalle circostanze esterne c...
1 Tessalonicesi 4:9-10: Amatevi sempre di più!
“Quanto all'amore fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, e veramente lo fate verso tutti i fratelli che sono nell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, ad abbondare in questo sempre di più”.
Cosa dovrebbe contraddistinguere i cristiani dal resto della società? Due particolarità distinguevano i cristiani nel periodo del Nuovo Testamento: la santità e l’amore. In questo passo vediamo che Paolo parla di amore fraterno.
“L’amore fraterno” (philadelphia), tra i greci si riferiva, all’amore familiare, all’amore che univa i figli di uno stesso padre, e nel Nuovo Testamento si riferisce all’amore che unisce i cristiani l’uno all’altro, quindi un amore che unisce i fratelli, figli di uno stesso Padre, cioè Dio.
Quelli di Tessalonica avevano imparato da Dio ad amarsi gli uni gli altri; Paolo non aveva bisogno di scrivere riguardo quest’argomento, la chiesa già ne era a conoscenza, per il dono e l’opera dello Spirito Santo (1 Tessalonicesi 4:8; cfr. Romani 5:5; Galati 5:22). Alla conversione, i cristiani ricevono lo Spirito Santo (Atti 2:38-39; 15:8; 1 Corinzi 12:13), e sono abilitati (Giovanni 14:16-17; Romani 8:11; Efesini 1:13-14; 5:18; 2 Timoteo 1:14; 1 Giovanni 2:27;cfr. Ezechiele 36:27). Lo Spirito Santo insegna loro ad amare (cfr. Giovanni 14:26; 16:13; 1 Corinzi 2:10). Se l’odio non ha bisogno di essere insegnato, basta solo che sia provocato, l'amore deve essere appreso e imparato. Amare i fratelli della chiesa non è naturale, non fa parte della nostra natura umana decaduta, ma chi ha conosciuto Dio, chi è nato di nuovo, amerà (1 Pietro 1:22-23; cfr.1 Giovanni 4:7-8). Chi non ama non è nella luce, ma nelle tenebre (1 Giovanni 2:9-10; 3:14; 4:7-8, 12). Perciò è impossibile per i credenti non amare! (Giovanni 13:34-35; 1 Giovanni 3:17; 4:20-21; 5:1). L’amore fraterno è generato nell’intimo di un cristiano nel momento in cui diventa un figlio di Dio, il suo amore è rivolto verso coloro che fanno parte della famiglia di Dio. Quelli di Tessalonica amavano tutti i fratelli della regione, Paolo ne era a conoscenza, infatti dice: “veramente lo fate”. L’amore si dimostra con fatti concreti e questi cristiani lo facevano costantemente, infatti, “lo fate” (poieite- presente attivo) indica un’azione continuata, abituale. Questi cristiani non amavano a intermittenza, ma regolarmente, sempre. Non possiamo dire di amare senza mostrarlo praticamente (1 Giovanni 3:16-17; 4:9-11), e non possiamo amare solo quando le cose ci vanno bene, o quando è nei nostri interessi farlo, o quando non costa nessun sacrificio, siamo chiamati ad amare sempre! Paolo, però li esorta ad abbondare sempre di più in questo! Egli è desideroso che i Tessalonicesi continuino ad amarsi sempre di più, ad abbondare in questo. Non possiamo accontentarci che già amiamo, nell’amore fraterno dobbiamo abbondare sempre di più! Ci sono sempre nuovi bisogni per esercitare l’amore fraterno, ma è importante essere presenti, vivere una vita comunitaria per poterlo fare.