Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Giovanni 15:1,5: Gesù è la vera vite.
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo….Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla”.
Gesù è la vera vite che porta frutto.
"Vera" (alēthinē) indica ciò che “è autentico”, “reale”, “ genuino” e quindi “affidabile”, “degno di fiducia”. Nell’Antico Testamento vediamo che Israele è rappresentato come una vite (Salmo 80:8-19; Isaia 5:1-8; Geremia 2:21; 6:8-9; Ezechiele 15:1-8; 17:6-8; 19:10-14; Osea 10:1-2), come una vigna piantata dal Signore, dalla quale Egli si aspettava il frutto, invece ha fallito (Salmo 80:8-19; Isaia 5:1-8; Geremia 2:21).
Ora in contrasto con il fallimento della vite del popolo di Israele per la mancanza di buoni frutti, Gesù afferma: “Io sono la vera vite”, cioè colui che porta i buoni frutti. Gesù non dice che la Chiesa è la vite, ma che egli è stesso è la vite e i discepoli (tutti i credenti) sono i tralci!
Un ramo separato dalla vite non potrà mai essere vivo e portare frutto! Così anche il credente è vivo perché è unito a Cristo e porta frutto perché dimora in Cristo, è in comunione con Cristo, ed è chiamato a dimorare in Cristo e Lui dimorerà in noi (v.4). Nessun ramo ha la vita in se stesso e porta frutto se non è completamente dipendente alla vite! Gesù dice: "Senza di me non potete far nulla".
Gesù è la chiave per portare frutto nella vita cristiana, Lui è la vita, la forza! La Sua potenza diventa la nostra in virtù del fatto che siamo in comunione con lui, che dimoriamo in lui e lui in noi! Il frutto nella vita cristiana, perciò non è il risultato di conseguimento umano, ma dalla posizione e della comunione in e con Cristo!
Il frutto nella vita cristiana non è una tecnica, o una disciplina, ma un rapporto in cui permetti a Gesù Cristo di stabilirsi nel tuo cuore e gli permetti di vivere in te quella vita che non riusciresti mai di vivere da solo! In questo senso non saremo più noi a vivere, ma Cristo vivrà in noi (Galati 2:20).
La vita cristiana non è ciò che noi possiamo fare per Gesù, ma quello che Gesù può fare in noi! Gesù è la totale sufficienza per vivere la vita cristiana in modo vittorioso! È la nostra vita, energia, forza, potenza che porta gloria a Dio! (v.8); altrimenti sarà solo formalismo, attivismo, un’imitazione del vero cristianesimo senza vita, morto! (Apocalisse 2:1).
Se stai attraversando un periodo di aridità spirituale, per i tuoi fallimenti ricorda che Gesù è sufficiente per la tua vita cristiana!! Arrenditi completamente a Cristo!
Non contare sulle tue forze! Tanto più ti riconosci debole, tanto più Cristo può operare in te e attraverso di te, al contrario se ci sentiamo forti, intelligenti egli non opera in noi! (2 Corinzi 12:7-10).