Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Se Isaia 7:14 parlando profeticamente della nascita di Cristo dice che sarebbe stato chiamato Emmanuele, come mai un angelo del Signore dice a Giuseppe di chiamarlo Gesù?
Se Isaia 7:14 parlando profeticamente della nascita di Cristo dice che sarebbe stato chiamato Emmanuele, come mai un angelo del Signore dice a Giuseppe di chiamarlo Gesù?
Prima di tutto vediamo che Gesù viene chiamato con diversi nomi nella Bibbia, per esempio in Isaia 9:7 è scritto che il Messia, quindi Gesù sarà chiamato Consigliere Ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, quindi vediamo che Isaia dice che Gesù sarebbe stato chiamato con nomi diversi. Secondariamente vediamo che l’enfasi non è al nome di famiglia, ma al fatto che il nome contraddistingue sia il carattere che la missione di Gesù.
In Matteo 1:22 comunque Matteo cita la profezia di Isaia 7:14 e da anche il significato del nome Emmanuele, (Emmanouēl) che significa “Dio con noi”, poi Matteo continua a raccontare la sua storia dicendo che quando Maria partorì, misero il nome che l’angelo aveva detto e cioè Gesù(Iēsous una traslitterazione dall’ebraico Yeshua’ ) che vuol dire “Yahweh salva” o “Yahweh è salvezza”. I due nomi mettono in evidenza due caratteristiche di Gesù e cioè il fatto che nella Sua persona Dio sarebbe stato presente(Emmanuele) e che lo stesso Dio che si è incarnato, salva (Gesù).
R.T. France: “ Il punto essenziale non sta nel fatto che Emmanuele sia stato o no il nome realmente portato da Gesù, ma che quel nome indicava il suo ruolo, consistente nel portare all’uomo la presenza di Dio. Questo significato ha una relazione con quello del suo nome effettivo, Gesù, in quanto è il peccato a separare l’uomo dalla presenza di Dio, per cui la salvezza dal peccato viene da ‘Dio con noi’. Ma l’accento posto da Matteo sul significato del nome fa pensare che egli veda in esso una indicazione sia della persona sia dell’opera di Gesù.”
Possiamo dire che Emmanuele mette in enfasi l’incarnazione del Cristo, la presenza in mezzo al Suo popolo, che viene incontro all’uomo, mentre il nome Gesù mette in enfasi la Sua missione salvifica, il Suo sacrificio per la salvezza dei peccati e quindi il modo come è possibile la riconciliazione del suo popolo con Lui. Lo stesso Dio che si è incarnato e lo stesso che è morto per i peccati del Suo popolo per salvarli dai peccati. (Luca 1:47; 2:11; Giovanni 4:42).
Inoltre noi dobbiamo pensare che Dio viene chiamato anche con nomi diversi senza contraddizione, perché lo Spirito Santo voleva insegnarci vari aspetti della natura di Dio, così anche per Cristo, non è una contraddizione perché si vuole mettere in evidenza i vari aspetti della Sua natura e della Sua missione. Noi dobbiamo tener presente che il nome nella Bibbia corrisponde in qualche modo alla persona, così questi due nomi esprimono due caratteristiche di Gesù che comunque non si contraddicono.
Bibliografia.
Dizionario Biblico; a cura di Giovanni Miegge, Claudiana, Torino, 1992.
R. C. Sproul, Now, That's a Good Question! Database © 2006 WORDsearch Corp. 1996.
R.T. France, Il Vangelo secondo Matteo, Edizioni GBU, Chieti-Roma;2004.