Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Geremia 13:23: Possiamo cambiare la nostra natura umana?
“Può un Cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene”.
Le persone possono vivere come se il peccato non avesse conseguenze, ma quelle gravi conseguenze arriveranno! (Romani 6:23). Il contesto di questo versetto è: il popolo di Giuda è avvertito del giudizio di Dio a causa dei suoi peccati. Ora questo versetto ci dice che un Cusita, non può cambiare il colore della sua pelle nera, e nemmeno un leopardo può cambiare le sue macchie. A queste due impossibilità corrisponde una terza: Giuda non è in grado di cambiare il suo comportamento peccaminoso. Il popolo di Giuda era arrivato a un punto in cui non poteva separarsi dal suo peccato, non aveva le forze per cambiare le sue abitudini malvagie.
La sua malvagità era ben radicata da anni e anni di peccato, era diventata una caratteristica fissa della sua vita. Fare il male, non solo fa parte della natura di tutte le persone, come lo è la pelle nera dei Cusiti e le macchie di leopardi, ma anche, non possono cambiare la loro natura peccaminosa. Nel momento in cui un uomo nero, o un leopardo potranno cambiare il colore della loro pelle, allora anche noi possiamo cambiare il nostro comportamento: dal male al bene. Siamo così radicati nel nostro male che non possiamo cambiare i nostri modi malvagi! Per natura, l'umanità ha una propensione a fare il male (Geremia 17:9), ma ciò su cui Geremia si concentra è che la condotta malvagia viene appresa e rafforzata nel corso degli anni dalla ripetizione. Le cattive abitudini sono come massi che rotolano dalla montagna difficile da controllare man mano che scendono giù velocemente. Il peccato può diventare così abituale che è impossibile rompere i suoi legami (cfr. Giovanni 8:34; Romani 3:23). Se il peccato trova spazio nel tuo cuore, è difficile spezzare le sue catene! Al v.27 il profeta con: “Per quanto tempo ancora non ti purificherai?” richiama a una rottura totale dalle pratiche peccaminose, e presuppone che, se il popolo è incapace di raddrizzare se stesso, potrebbe almeno riconoscere la sua situazione e cercare il Signore, che da solo lo può liberare dai suoi legami malvagi. L’uomo con le sue forze non è in grado di fare cambiamenti dal male in bene, è necessario l’aiuto di Dio! Solo Dio può cambiare il cuore umano! Dio ha mandato il Figlio Gesù Cristo per salvarci dai peccati (Giovanni 3:16; Romani 1:16; 1 Timoteo 1:15), e per mezzo dello Spirito Santo ci fa essere nuove persone con un nuovo carattere e comportamento secondo il Suo carattere (Tito 3:4-6; Efesini 4:17-24; Colossesi 3:9-10), e mediante il Quale possiamo santificarci (Romani 8:12-13; Galati 5:16-22). Non rimanere indifferente riguardo la tua anima! Ogni giorno o ti allontani da Dio, o ti avvicini a Lui. Il peccato crea un muro tra te e Dio (Isaia 59:1-2); ogni anno che passa, questo muro può diventare sempre più alto e spesso. È ora il momento giusto per credere in Gesù Cristo come tuo personale Signore e Salvatore e pentirti dei tuoi peccati davanti a Dio per la tua salvezza (Atti 20:21).