Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili.
“Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola”.
Nei vv.1-2 leggiamo: “Così parla il SIGNORE: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi? Quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza’, dice il SIGNORE”.
Questo passo di Isaia ci fa capire quanto grande e infinito è il Signore, troneggia dal cielo e la terra è lo sgabello dei Suoi piedi, quindi, un tempio non lo può contenere (cfr. 1 Re 8:27). Dio ha creato ogni cosa, anche il materiale per la costruzione, tutto è Suo, e gli uomini non possono costruire con tali materiali un edificio degno della sua grandezza. Eppure, il Dio infinito, trascendente e sovrano, il creatore, è accessibile all’umanità! Il santuario di Dio è il nostro corpo! (1 Corinzi 6:19).
I nostri corpi, così non sono semplicemente gusci di carne di notevole composizione: sono un tempio dello Spirito di Dio, grazie all’opera di Gesù Cristo (1 Corinzi 6:9-11). L’attenzione di Dio, il Suo favore, è su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto (Cfr. Salmo 34:18; Isaia 57:15; Matteo 5:3; Luca 18:13-14) e trema alla Sua parola (Esdra 9:4). Dio sceglie di dimorare in questo tipo di persone perché hanno il giusto atteggiamento verso di Lui. Questo passo ci fa capire che Dio non è preoccupato per una religiosità esteriore, il Suo favore, la Sua presenza è verso coloro che sono umili, contriti e lo temono! Dio desidera stabilire la sua dimora in un cuore contrito e umile, che prende la sua Parola sul serio (Isaia 66:5; Giovanni 14:23), mentre respinge quelle persone che hanno una religiosità esteriore (cfr. Isaia 29:13; Matteo 15:8-9; 23:1-36). Dio non si lascia impressionare dall’esteriorità, dalle folle di religiosi che si radunano in grandi chiese, o che adorano urlando, o che nelle loro chiese hanno grandi statue e croci d’oro. Dio non si lascia impressionare da quei teologi super titolati, niente di tutto questo attira lo sguardo di Dio! Dio poserà il suo sguardo su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla Sua parola! Su quelli cioè che si riconoscono che sono niente davanti a Dio, che sono privi di orgoglio, che riconoscono la propria povertà spirituale davanti a Dio. Che si pentono dei loro peccati, che sono veramente dispiaciuti per i loro peccati. E che hanno il rispetto per Dio e la Sua Parola, quindi sono sottomessi alla Parola di Dio, cioè che gli sono obbedienti (cfr. Esdra 10:3). Se vogliamo sperimentare Dio nella nostra vita, non possiamo pensare di avvicinarci a Lui a modo nostro! Dio non lo accetterebbe! Il Suo sguardo si posa su chi è umile, contrito per i propri peccati e rispetta la Sua parola!