Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Efesini 5:2: La natura della morte di Gesù Cristo.
“Ha dato sé stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave”.
La croce di Cristo è l’unico posto per l’uomo dove Dio perdona i nostri peccati!
Ma perché il nostro perdono dovrebbe dipendere dalla croce di Cristo? Dio non poteva scegliere di perdonarci diversamente? Perché era necessario far morire Gesù e farlo soffrire con una morte orrenda come un criminale?
1) In primo luogo vediamo che la morte di Gesù è stata un sacrificio.
La morte di Cristo è stata un sacrificio, (Efesini 5:2) e viene associata al sacrificio per il peccato dell’Antico Testamento (Esodo 12; Giovanni 1:29, 35; 1 Corinzi 5:7); è il sacrificio propiziatorio (Levitico 16; Romani 3:25; ecc.), sacrificio di sangue (Levitico 17:11; Romani 3:25; 5:9; Efesini 1:7; 2:13; Colossesi 1:20; Ebrei 9:22). I sacrifici sotto l’Antico Patto erano solo ombre del Vero Sacrificio fatto da Gesù una volta e per sempre (Ebrei 10:1-10).
2) In secondo luogo la morte di Gesù ha soddisfatto Dio.
Il sacrificio di Gesù offerto a Dio è gradito, è un odore soave. Solo la morte di Cristo perdona dai peccati (Efesini 1:7). Il perdono di Dio indica due aspetti.
Il primo aspetto è la cancellazione, o la remissione di un debito, o di una condanna per i nostri peccati. Noi abbiamo un grande debito con Dio per i peccati che solo Cristo poteva pagare.
Il secondo aspetto è la riconciliazione, con il perdono si riporta al suo precedente stato una relazione personale interrotta.
Solo Gesù poteva essere lo strumento del perdono dei peccati e solo con la Sua morte in croce poteva soddisfare la natura di Dio! Attraverso il sacrificio di Gesù, Dio ha soddisfatto la Sua santità, giustizia e amore (1 Pietro 1:16; Abacuc 1:13; Esodo 34:7; Giovanni 3:16). Niente d’impuro può avere comunione con Dio. (Apocalisse 21:27). Il peccato doveva essere giudicato, in nessuna maniera Dio può discolpare il colpevole! Ma nello stesso tempo Dio ama il peccatore e desidera salvarlo, ma non poteva farlo violando la propria legge che ci condanna giustamente (1 Giovanni 3:4; Romani 3:10-20). Per questo era necessaria la croce, sulla quale fu pagata l’ammenda prevista dalla legge e fu soddisfatta la santità di Dio! Il sacrificio di Cristo ha soddisfatto Dio perché è stato perfetto, per questo non è necessario farne altri! (Ebrei 7:26-27; 9:12,24-28; 10:1-2,10-14). Gesù è stato un sacrificio perfetto perché la sua è stata una perfetta ubbidienza (Romani 8:1-3).
Inoltre Gesù ha soddisfatto l’ira di Dio e il suo giusto giudizio. Strettamente legata alla Sua santità c’è la Sua ira. Romani 1:18 dice: “L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia”. L’ira di Dio non è altro che la Sua santa reazione al male e la sua ferma opposizione a esso. Quindi per l’ubbidienza e il sacrificio perfetto di Gesù, Dio è stato soddisfatto! La croce perciò ci parla di quanto Dio odia il peccato e di come la sua natura è soddisfatta.
Grazie Gesù per il tuo sacrifico per il quale Dio ci può accogliere e quindi essere salvati dai nostri peccati se crediamo veramente in te e ci pentiamo davanti a Dio (Atti 20:21).