Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
1 Corinzi 15:3: La morte di Gesù Cristo ha un significato importante per il cristianesimo.
“Cristo morì per i nostri peccati”.
La morte di Gesù Cristo è molto importante!
1) La morte di Cristo è il contenuto fondamentale del Vangelo.
Il termine “Vangelo” (euangelion) significa "buona notizia". Paolo dice che il Vangelo consiste nella morte di Cristo per i nostri peccati, che fu seppellito, che è stato risuscitato (1 Corinzi 15:1-5). La legge mosaica, il sermone sul monte, l'insegnamento e l'esempio di Cristo, mostrano a noi, i nostri peccati e ci rivelano il bisogno di essere salvati, ma non forniscono il rimedio per il peccato! Questo rimedio si trova solo nella morte di Cristo. (Romani 6:23).
2) La morte di Cristo è il cuore del cristianesimo.
Mentre le altre religioni fondano l’importanza e la pretesa di riconoscimento nell’insegnamento dei loro fondatori; il cristianesimo si distingue non solo per l’insegnamento, ma anche per l'importanza che assegna alla morte e alla resurrezione del Suo Fondatore. Togliere la morte di Cristo significa non avere nessuna salvezza. Togliete la croce e non ci sarà più cristianesimo! A conferma che la croce di Cristo è il cuore del cristianesimo c’è il fatto che era il tema della predicazione apostolica (1 Corinzi 1:18,23; 2:1-2; Galati 6:14, ecc.).
3) La morte di Cristo è la chiave della salvezza.
Riguardo la Sua morte, è scritto: "Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio" (Giovanni 3:16-17). Gesù è il Salvatore del mondo! Solo Lui è nessun altro ci salva dai peccati e dall’ira di Dio! (Giovanni 4:42; Atti 4:12; Romani 5:9-11).
4) La morte di Cristo è la causa principale della Sua incarnazione.
La morte di Gesù non fu un ripensamento, né un incidente, ma la realizzazione di uno scopo ben definito della Sua incarnazione. Lo scopo dell’incarnazione era di salvare i peccatori attraverso la croce, come dice Marco 10:45: “Per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”. (Cfr. Ebrei 9:26; 1 Giovanni 3:5). La morte di Cristo è rappresentata come il pagamento di un riscatto (lútron). L'idea di riscatto è quella del pagamento di un prezzo, al fine di liberare chi è in schiavitù, infatti, nel primo secolo questa parola era usata per la liberazione di schiavi, o di prigionieri. Il prezzo della libertà del peccatore, non è stato il denaro, la ricchezza materiale, ma la vita, il sangue prezioso di Cristo! (Giovanni 3:16; 1 Pietro 1:18-20). I credenti, una volta riscattati appartengono a Dio (Tito 2:14) con grandi benefici: 1) Gesù ci libera dalla condanna della legge (Galati 3:13); 2) Gesù ci libera dagli obblighi della legge che l’uomo non riesce a soddisfare (Romani 6:14); 3) Gesù ci libera dal potere del peccato (Romani 8:3-4; Tito 2:14). 4) Gesù ci libera dal potere di Satana (Atti 26:18; 2 Timoteo 2:26; Ebrei 2:14-15). 5) Gesù ci libera dall’ira futura di Dio (1 Tessalonicesi 1:10; 5:9).
Grazie Gesù!