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Luca 4:22: La reazione scioccante

 Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario?  Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga.  Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto.  Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative?  A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
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Salvatore

1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti!

 1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti! 
Stiamo parlando delle nostre azioni in relazione alla gloria di Dio.
L’ultima volta ci siamo lasciati di non gloriarci di noi stessi, ma di gloriarci del nome santo di Dio, cioè di essere orgogliosi, di vantarci, e quindi non vergognarci di Lui in mezzo a questa società!
Parlando di apatia e insensibilità spirituale riferendosi a Giovanni 3:17 che dice: “Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”, Tozer affermava: “L'avvincente messaggio di Giovanni 3:17 è più di una dichiarazione dell'intenzione di Dio nei confronti del genere umano, perché in realtà costituisce un ‘annuncio straordinario’... Perché c'è un'indifferenza vuota e un'incredibile apatia nei confronti di un annuncio così straordinario delle migliori intenzioni di Dio nei nostri confronti? Sui nostri occhi sembra essere caduta una strana penombra. Nelle nostre orecchie sembra essere caduta una strana ottusità. Nelle nostre menti c'è un torpore e nei nostri cuori, temo, una grande insensibilità. È una meraviglia, e una terribile responsabilità, che noi abbiamo questo messaggio del cuore di Dio in nostro possesso e che siamo così poco agitati al riguardo! Alcuni pensano che siamo persone spirituali e che apparteniamo a chiese spirituali. In tutta franchezza, penso che molti cambierebbero idea se sapessero quanta poca risposta c'è, quanta poca sensibilità allo Spirito, quanta poca urgenza del cuore nelle questioni spirituali....Credo che i nostri atteggiamenti debbano essere un grande dolore per Dio stesso, mentre Egli cerca di muoverci alla lode, alla gioia e alla devozione”.
Noi pensiamo che l’apatia spirituale sia solo nel mondo senza Dio, ma la Bibbia ci dice, come anche vediamo oggi nelle nostre chiese cristiane, che c’è anche un’apatia, un torpore spirituale anche in certi credenti! 
Un’apatia che si vede nel proclamare la grandezza di Dio!
Ma se un vero cristiano è consapevole, crede, ammira e ama Dio, non sarà apatico nel proclamarlo agli altri!
Quindi il segreto dello zelo nel predicare la grandezza di Dio è conoscerlo, ammirarlo e amarlo!
Se non hai queste caratteristiche sarai apatico spiritualmente!
Prima di tutto vediamo:
I IL COMANDO
Nel v.24 leggiamo: “Raccontate la sua gloria fra le nazioni
e le sue meraviglie fra tutti i popoli!”
William J. Larkin Jr. scrive a riguardo: “In un atto di adorazione tutta la terra è esortata a proclamare continuamente la buona novella. Il messaggio è un annuncio della salvezza, della gloria e delle opere potenti del Dio supremo, che è grande e molto degno di lode. Il messaggero, il messaggio e i destinatari hanno tutti una qualità universale”.
Infatti al v.23 Davide esorta tutta la terra a cantare al Signore, ad annunciare di giorno in giorno la Sua salvezza, ma è soprattutto lo scopo della chiesa quello di proclamare la gloria di Dio!
Quindi cominciamo a considerare:
A) La proclamazione
Il popolo d’Israele era chiamato dal Signore a testimoniare di Lui alle genti 
Israele aveva un rapporto unico con Dio e una conoscenza, una posizione e un carattere speciali secondo la sovranità di Dio. 
Il popolo d’Israele è stato scelto per adempiere un compito spirituale elevato: essere un popolo di sacerdoti, nel senso che dovevano occupare in mezzo a tutta l'umanità un posto di sacerdozio: ambasciatori sacerdotali del Signore!
In questo senso dovevano essere una luce per le nazioni di ciò che è buono, giusto e vero.
Israele doveva mediare le parole del Signore e il Suo carattere, la Sua gloria, le Sue virtù presso le nazioni per adempiere alla sua funzione di un regno di sacerdoti (Esodo 19:5-6; cfr. per esempio Salmo 96:3,10; 105:1-2; 1 Pietro 2:9), anche se in questo molte volte ha fallito Romani 2:17-24)
John Goldingay afferma: “È interamente un'esortazione alla comunità religiosa a rendere lode e a farlo raccontando al mondo le grandi cose che Dio aveva fatto. Sebbene Israele sapesse che Dio aveva compiuto atti straordinari che lo beneficiavano direttamente da solo, ciò non implicava che Dio si preoccupasse solo di Israele. La sua vocazione era quella di far conoscere al mondo ciò che Dio aveva fatto affinché il mondo giungesse a riconoscerLo”.
Questa è anche la vocazione della chiesa oggi: proclamare Dio per farlo conoscere a chi non lo conosce, a non tenerci avaramente per noi stessi tutto ciò che sappiamo di Dio! 
Il verbo “raccontate” (sappĕrû - piel imperativo attivo) esprime un comando che dobbiamo effettivamente realizzare, praticare; quindi non è un optional della nostra fede! 
Esprime la volontà, lo sforzo, un’azione intensa, e quindi anche la passione e l’entusiasmo!
E come diceva il filosofo Hegel: “Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione”. 
E il filosofo, scrittore, saggista e poeta statunitense Ralph Wado Emerson disse: "Ogni grande movimento negli annali della storia è il trionfo dell'entusiasmo. Nulla di eccezionale è stato mai raggiunto senza entusiasmo".
Ora dobbiamo sapere che la parola "entusiasmo" presso i Greci era la condizione di chi era invaso da una forza, o furore divino, infatti la parola “entusiasmo” nel greco “enthusiasmós” letteralmente significa "con Dio dentro di sé". 
Quindi un uomo veramente entusiasta parla come uno che è posseduto da Dio!!
William Wrigley arrivò a Chicago alla fine del 1800 con meno di 50 dollari in tasca. 
Ha cominciato a produrre le gomme da masticare e da queste guadagnò milioni di dollari!
Sapete cosa aveva appeso su una parete del suo ufficio privato? Le parole di Emerson: "Nulla è mai stato raggiunto senza entusiasmo".
Non si raggiungono risultati senza entusiasmo!
Ma che cosa dobbiamo dire noi credenti?
Se Dio vive in noi perché non abbiamo l’entusiasmo per Lui?
Se sei posseduto dallo Spirito Santo, lo sarai!
Ripeto! “Raccontate” è la volontà, lo sforzo, un’azione intensa, e quindi anche la passione e l’entusiasmo!
Certo la Bibbia ci dice che il successo dipende da Dio (cfr. per esempio confronta Salmo 127:1-2), ma ci dice anche che dobbiamo essere zelanti! (cfr. per esempio Romani 12:11).
“Raccontate” indica proclamare, infatti la stessa parola è usata e tradotta in questo modo nel Salmo 96:3 dove troviamo scritto: “Proclamate la sua gloria fra le nazioni e i suoi prodigi fra tutti i popoli!” (vedi anche Esodo 9:16; Salmo 19:2).
Esprime il fare conoscere, comunicare informazioni e verità importanti a coloro che ancora non le hanno ascoltate!
Quando uno è orgoglioso di qualcuno, o qualcosa ne parla agli altri!
Se sei orgoglioso di Dio nel parlerai ad altri! Non ti vergognerai di Lui!
Ogni credente deve proclamare la gloria, le meraviglie e le lodi del Signore (cfr. Salmo 9:1,14; 26:7; 73:28; 75:1; 107:22; Isaia 43:21; Geremia 51:10).
Per ben cinque volte troviamo nel Nuovo Testamento il grande mandato, o la grande commissione di Gesù, cioè l’andare il tutto il mondo a predicare il Vangelo (Matteo 28:18-20; Marco 16:15-16; Luca 24:45-49; Giovanni 20:21-23; Atti 1:8).
Emil Brunner disse: “La chiesa esiste per la missione come un fuoco esiste per bruciare”.
Se veniamo meno come credenti, come chiesa a questo, veniamo meno a uno degli scopi per cui Dio ha voluto la chiesa!
Dobbiamo parlare di Dio dovunque andiamo!
Nel comando troviamo:
B) Il messaggio della proclamazione
“La sua gloria” e “le sue meraviglie” dice il v.24.
Ciò che dobbiamo proclamare è:
(1) La gloria del Signore
“Gloria” (kā·ḇôḏ) in questo contesto è la manifestazione della potenza salvifica (v.23, cfr. per esempio Isaia 16:14; 21:16) del Signore (cfr. per esempio Numeri 14:22; Isaia 35:2; Ezechiele 39:21) (cfr. v.23).
Noi dobbiamo proclamare gli atti salvifici potenti del Signore, soprattutto il Vangelo, che si riferisce a Gesù e al Suo sacrificio per i peccatori, dove viene manifestata la gloria di Dio (cfr. per esempio Matteo 17:1-8; Giovanni 1:14; 12:23-28; Romani 6:4; 1 Corinzi 15:1-9) di cui non dobbiamo vergognarci come ci ricorda Paolo in Romani 1:16: “Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco”.
Sapete, la parola “potenza” nel greco è “dúnamis”, da dove proviene la parola “dinamite”.
Conosciamo la potenza della dinamite, ma anche del Vangelo per la salvezza dei credenti, la trasformazione che opera anche nei peggio peccatori!
Mi vengono in mente quelle immagini che ho visto in televisione, ma le puoi trovare anche su youtube, quei grattacieli vecchi negli Stati Uniti, o in Cina, che fanno crollare piazzando e facendo esplodere la dinamite e vanno giù come carta pesta!
Non devi vergognarti di predicare il Vangelo perché è la dinamite di Dio piega anche il peggio dei peccatori, o grandi intellettuali, secondo l’azione della potenza dello Spirito Santo come ci ricorda Atti 1:8.
Sei ben equipaggiato per proclamare il Vangelo!
Non prendere scuse! Non ti vergognare! Proclamalo!
Nel messaggio della proclamazione vediamo ancora:
(2) Le meraviglie del Signore
“Meraviglie” (niplĕʾōtāyw) è “opere meravigliose”, cioè i miracoli, gli atti soprannaturali di Dio che suscitano stupore, grande sorpresa (cfr. per esempio Giudici 13:19; Isaia 28:29; 29:14).
“Meraviglia” (peleʾ) designa un potente atto del Signore che è inspiegabile e indescrivibile secondo gli standard umani.
Questo riferimento degli interventi miracolosi e salvifici del Signore nella storia d’Israele, ricorre nei vv. 9 e 12, dov’è c’è l’esortazione a meditare e a ricordare le meraviglie che il Signore ha fatto.
Spesso le opere meravigliose di Dio sono associate in particolare alla Sua liberazione e ai Suoi giudizi come gli eventi dell’Esodo e ai prodigi che operò durante l’attraversamento del mare, il viaggio nel deserto, e poi l'attraversamento del Giordano, (cfr. per esempio Esodo 3:20; Giosuè 3:5; Salmo 78:12-13106:22; 136:4; Michea 7:15).
Dio è riconosciuto come “l'unico che compie meraviglie!” (cfr. per esempio Salmo 72:18; 86:10; 136:4)
Così “meraviglie” è un parallelo di “gloria”, la potenza del Signore in azione!
Ora se noi crediamo veramente che Dio manifesta ancora oggi la Sua gloria e fa ancora opere meravigliose, quindi è potente, noi proclameremo con gioia ed entusiasmo questo!
Infine nel comando vediamo:
C) I destinatari della proclamazione
“Fra le nazioni” e “fra tutti i popoli” (v.24).
“Le nazioni” e “tutti popoli” sono i non Israeliti, e con questo si vuole sottolineare il carattere universale di proclamare la Sua potenza (gloria e opere meravigliose) in tutto il mondo.
La missione della chiesa oggi non è cambiata!
Ma mi chiedo: “Quanto ci stiamo lavorando in questa missione?”
Gesù prima di ascendere in cielo disse di andare per tutto il mondo a predicare il Vangelo a ogni persona (Marco 16:15).
Ora se non sei chiamato ad andare in qualche altra parte dal posto dove vivi, puoi comunque fare la tua parte di testimonianza dove vivi! (cfr. per esempio Atti 1:8).
Nel “raccontate” vediamo:
II LA CAUSA DELLA PROCLAMAZIONE 
“Perché il SIGNORE è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi” (v.25).
La causa della proclamazione è in Dio stesso!
Vediamo tre caratteristiche a riguardo, prima di tutto:
A) Il Signore è grande
Il Signore deve essere proclamato perché è “grande” (gādôl), vale a dire “notevole, o fuori dall'ordinario in grado, importanza, o effetto” (cfr. per esempio Esodo 3:3; 6:3; 18:11; Numeri 14:12; 1 Cronache 11:9,14; Salmo 136:17; Giona 1:4,10; 3:3; 4:1; Aggeo 2:9; Ecclesiaste 9:3; Ezechiele 38:13). 
“Grande” indica qualcosa che appartiene a una fascia superiore di una scala di estensione (cfr. per esempio Esodo 32:11; Giudici 21:5; Ezechiele 17:3); o relativo a una dimensione di un oggetto che occupa una superficie, o una massa maggiore rispetto a una norma (cfr. per esempio Deuteronomio 25:14; Giosuè 7:9; 2 Samuele 18:17); e ancora al di sopra degli altri per qualità, o posizione (cfr. per esempio Numeri 35:25,38; Isaia 36:4; Aggeo 1:1,12,14; 2:2,4; Malachia 1:14; Daniele 12:1).
In secondo luogo:
B) Il Signore è degno di sovrana lode
Il Signore d'Israele è un Dio di dominio universale, che rivendica una lode universale e assoluta, infatti dice “degno di sovrana lode”.
“Degno di sovrana lode” (mĕhullāl mĕʾōd) indica “essere esaltato, o lodato estremamente, o molto” (sovrana - mĕʾōd), cioè si riferisce a un punto molto alto, fino a un grado completo in una scala di estensione, massimo grado, oltremodo, quindi con un effetto intensificante, per esempio “molto grandemente” (cfr. per esempio Genesi 7:19; 13:13; 17:2,6,20; 30:43; Esodo 1:7; Numeri 14:7; 1 Re 7:47; 2 Re 10:4; Ezechiele 9:9; 16:13; 37:10).
Dovremmo dare solo al Signore il meglio, o il massimo della lode sempre!
Nel Salmo 34:1 è scritto: “Io benedirò il SIGNORE in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca”.
Dobbiamo gridare e cantare di gioia al Signore perché è Dio!
Il Signore è Colui che ci ha creati e ci ha salvati per appartenergli, allora dovremmo ringraziarlo e lodarlo (Salmo 100:1-4).
Horatius Bonar pregava: “Riempi la mia vita, Signore mio Dio, in ogni sua parte con la lode, affinché tutto il mio essere proclami il tuo essere e le tue vie”.
Chi è pieno della lode del Signore, proclamerà il Suo carattere e le Sue opere! 
Eppure lodiamo poco Dio e anche parliamo poco di Lui secondo quello che Egli merita!
Giovanni Calvino disse: “Gli uomini in generale lodano Dio in modo tale che egli ottiene a malapena la decima parte di ciò che gli spetta”.
Forse era troppo ottimista in questo senso il teologo Calvino, penso che non diamo a Dio nemmeno la decima parte di quello che merita!
Chiediamo tanto a Dio e lo lodiamo poco!
Non dobbiamo avere paura di lodare troppo Dio, piuttosto il pericolo è dire troppo poco!!
In terzo luogo:
C) Il Signore è tremendo
“È tremendo” (nôrāʾ - Nifal – participio passivo) significa “essere impressionante, spaventoso, maestoso che ispira soggezione, riverenza, o paura” (cfr. per esempio Salmo 65:6; 145:6; Giobbe 37:22).
Si riferisce allora a una reazione emotiva di paura, terrore, o apprensione.
“Tremendo” è un attributo del Signore, fa parte del Suo carattere (cfr. per esempio Esodo 15:11; Deuteronomio 7:21; 10:17; Neemia 1:5; 4:14; 9:32; Giobbe 37:22; Salmi 47:2; 68:35; 76:7,12; 89:7; 96:4; Daniele 9:4; Sofonia 2:11).
È scritto che il Suo nome è tremendo (cfr. per esempio Deuteronomio 28:58; Salmi 99:3; 111:9; Malachia 1:14), come anche le Sue azioni (cfr. per esempio Esodo 34:10; Deuteronomio 10:21; 2 Samuele 7:23; Salmi 66:3; 106:22; 145:6; Isaia 64:3), o il Suo giorno del giudizio (Gioele 2:11; 2:31; Malachia 4:5).
Le persone dovrebbero temere il Signore più di quanto temano i loro idoli!
Ma anche noi dovremmo temerlo!
È vero il Signore è nostro Padre, ma è anche il Dio tre volte santo!
“Sopra tutti gli dèi” indica che è al di sopra di tutti gli dèi, infatti è l’Altissimo (ʿěl·yôn – Salmo 21:7; 91:1,9), cioè il Supremo Essere, quindi Colui che ha il potere assoluto! 
Sopra il Signore non c’è nessuno altro! 
Nel Salmo 47:2 troviamo sia Altissimo che tremendo insieme, è scritto: “Poiché il SIGNORE, l'Altissimo, è tremendo, re supremo su tutta la terra”.
Allora il Signore merita di essere proclamato e conosciuto perché è grande e degno di sovrana lode, tremendo sopra tutti gli dèi!
Il Signore è superiore su tutti i popoli della terra e sui loro dèi, che in realtà sono solo idoli vani, mentre il Signore è il Creatore (v.26), e giudicherà (v. 33), quindi è da proclamare, da conoscere e lodare al di sopra di tutti gli dèi!
La causa allora della proclamazione è in Dio stesso!
Il teologo James I. Packer alla domanda qual è il motivo che ci spinge a evangelizzare dà due motivi.
Comincio dal secondo motivo e cioè evangelizziamo per amore del prossimo, il desiderio di vedere la loro salvezza; e il primo motivo, quello fondamentale e principale, che è anche lo scopo primario dell’uomo: glorificare Dio!
Glorifichiamo Dio con l’obbedienza e se lo amiamo gli obbediremo (cfr. per esempio Giovanni 14:21; 1 Giovanni 5:3), e siccome l’evangelizzazione è un comandamento che ci ha dato Gesù Cristo (Matteo 28:18-20; Marco 16:15-16; Luca 24:45-49; Giovanni 20:21-23; Atti 1:8), allora saremo impegnati in questa missione se lo amiamo veramente!
Sempre il teologo James I. Packer scrive: “Se dunque amiamo Dio ed è nostra premura glorificarLo, dobbiamo obbedire al Suo comandamento di evangelizzare. C’è però da aggiungere qualcosa a questo pensiero. Noi glorifichiamo Dio mediante l’evangelizzazione non soltanto perché evangelizzare è un atto di obbedienza, ma anche perché predicando possiamo dire al mondo quali grandi cose Dio ha fatto per salvare i peccatori. Dio è glorificato quando le Sue potenti opere di grazia vengono divulgate”.
Dio è glorificato quando parliamo di Lui e delle Sue opere alle persone!
In 1 Pietro 2:9 leggiamo: “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa”.
Lo scopo per cui siamo stati scelti e salvati da Dio è per proclamare le Sue virtù! 
Ross Blackburn scrive: “È attraverso un popolo formato come ‘nazione santa’ (Esodo 19:6; 1 Pietro 2:9) che il Signore realizza i suoi scopi missionari in tutto il mondo”.
Capite che grande privilegio abbiamo?
Se fai parte del popolo di Dio, sei un Suo strumento per i Suoi scopi missionari!
Il plurale “virtù” (aretas) nella letteratura greca secolare veniva talvolta usata per descrivere i miracoli, o gli atti potenti compiuti da un dio.      
Gli studiosi hanno dato tre interpretazioni sulla parola “virtù”, cioè le eccellenze, o le qualità lodevoli di Dio e le cose che ha fatto; oppure le azioni meravigliose, potenti, o degne di lode che Dio ha compiuto; oppure le lodi di Dio per le sue gesta gloriose.
Comunque siamo chiamati a proclamare sia le Sue qualità, come anche le Sue azioni potenti!

CONCLUSIONE
Se sei un servo di Dio, sei stato chiamato da Lui, sei stato messo a parte per Lui, per essergli consacrato e quindi per lodarlo e proclamare ciò che Lui e ha fatto!
Possiamo allora fare tre applicazioni finali.
Non ti risparmiare oggi e sempre a lodare il Signore per come merita
In secondo luogo:
Prega che Dio ti dia un peso per la Sua gloria e per le anime che non lo conoscono!
    
    Infine:
Motivato/a dal Suo carattere, puoi chiedere a Dio che ti faccia capire come e a chi proclamarlo questa settimana, considerando che tra gli scopi per cui ti ha salvato c’è quello di proclamarlo perché ne è degno!
Dio è degno di essere conosciuto e chi lo conosce è il meglio equipaggiato per farlo!
Allora se lo consoci veramente, proclamalo!




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