Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo.
“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.
La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non rattristate lo Spirito Santo”. Questo passo ci fa capire che lo Spirito Santo non è una forza impersonale, ma è una persona, infatti, può essere rattristato. Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. (Per esempio Atti 5:3-4; 1 Corinzi 3:16; 6:19; 2 Corinzi 3:17).
In primo luogo vediamo:
A) La ragione per non rattristare lo Spirito Santo.
Uno dei motivi per non rattristare lo Spirito Santo è perché: con lo Spirito Santo siamo stati suggellati per il giorno della redenzione. Lo Spirito Santo è presente in tutti i veri credenti(Efesini 1:13). Il sigillo indica la realtà della nostra salvezza, cioè di coloro che hanno creduto a Gesù Cristo. Il sigillo era il segno personale del proprietario, o del mittente di qualcosa d’importante, e questo era segno d’identificazione e quindi, come per esempio per una lettera, distingueva quanto era vero da quanto era falso, così il sigillo era simbolo di autenticità. Il sigillo era anche la garanzia che l’oggetto sigillato forse trasportato intatto.
Ora Paolo dice: "Siete stati suggellati per il giorno della redenzione", cioè per il giorno in cui saremo salvati completamente in cielo. (Romani 2:5-7; 13:11-12; Filippesi 1:6,10; 2:16). Allora possiamo dire che il sigillo dello Spirito Santo è il segno di appartenenza a Dio e la garanzia che veramente saremo salvati, lo Spirito Santo ci porterà fino al giorno della salvezza e non permetterà che saremo allontanati, o che ci possiamo perdere per strada (Romani 8:28-39). Questo è confermato in Efesini 1:14 dove leggiamo che lo Spirito Santo è il pegno. La parola “pegno” (arrhabōn) era un termine commerciale per indicare il pagamento di una parte della merce, un anticipo che comporta l’assicurazione che l’intero pagamento si sarebbe fatto. Questo è lo scopo per cui siamo stati sigillati! Paolo sta dicendo: “Voi appartenete al Signore, siete stati salvati, la prova è il sigillo dello Spirito Santo, perciò non lo contristate!”
In secondo luogo vediamo:
B) La responsabilità per non rattristare lo Spirito Santo.
Non rattristare lo Spirito Santo è una tua responsabilità. Infatti non rattristare (mē lupeite):
(1) È un imperativo attivo.
Questo verbo indica un comando che noi dobbiamo compiere! Quindi, è una nostra responsabilità non rattristare lo Spirito Santo, ci dobbiamo impegnare in questo senso!
Molti cristiani non lavorano diligentemente per la loro santificazione, la loro indifferenza è pericolosa per la loro vita spirituale, è come “muffa” per la loro anima! La muffa negli alloggi è pericolosa, le affezioni più frequenti sono malattie delle vie respiratorie, predisposizione alle infezioni, allergie, emicranie e disturbi motori. Quindi se siamo indifferenti saremmo credenti ammalati spiritualmente!
Non rattristare:
(2) È un imperativo di tutti i giorni.
“Non rattristare” (mē lupeite) è un imperativo presente, questo significa che deve essere fatto ogni giorno. Quindi non dobbiamo mai abbassare la guardia, dobbiamo fare del nostro meglio ogni giorno per non rattristare lo Spirito Santo se vogliamo portare gloria a Dio e se vogliamo essere ripieni di Spirito Santo!
In terzo luogo vediamo:
C) La risoluzione per non rattristare lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo nel Nuovo Testamento è associato di più alla gioia e non al dolore, o all’afflizione (Romani 14:17; Galati 5:22; 1 Tessalonicesi 1:6). Come possiamo rattristare lo Spirito Santo? E qual è dunque la soluzione per non rattristarlo? Innanzitutto cosa significa rattristare? “Rattristare” (lupeite) è causare dolore, tristezza, afflizione, angoscia, offesa. Questa parola “lupeite” deriva dalla parola “lupe”, che indica un dolore che può essere sperimentato solo tra due persone che si amano profondamente. La parola “lupe” era normalmente usata per un marito, o una moglie che scopriva che il suo coniuge è stato infedele. Come risultato di questa infedeltà, il coniuge tradito è scioccato, devastato, ferito, addolorato. Lo Spirito Santo ama profondamente chi gli appartiene, ci brama fino alla gelosia (Giacomo 4:4-5), ci vuole interamente per sé, e quando lo tradiamo con un comportamento mondano, o peccaminoso, si rattrista! Dal contesto vediamo che Paolo esorta ad avere un comportamento Santo che riflette il carattere di Dio! (Efesini 4:17-6:9.) E poi ricordiamoci che lo Spirito è, appunto, Santo! Lo Spirito Santo è molto sensibile al peccato e si rattrista quando pecchiamo! Ma questo non significa che ci abbandona quando questo avviene, ma che non siamo più ripieni! Per esempio la lampadina quando è spenta c’è, ma è come se non ci fosse! Lo Spirito Santo, se c’è il peccato in noi, sarà come se non fosse presente, benché sia presente. Chiediamo perdono al Signore e abbandoniamo il peccato, impegniamoci a non rattristare lo Spirito Santo con i pensieri, parole e azioni!