Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità?
“Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”.
“Si svia” si riferisce a vagare lontano, allontanarsi, andare fuori strada, errare. "Sviarsi dalla verità" suggerisce la metafora familiare di una pecora che si perde, che va fuori strada, una pecora errante (Ezechiele 34:4, Matteo 18:12; 1 Pietro 2:25). Ora chi “si svia” secondo alcuni, è una persona che si allontana dalla verità perché è ingannata da falsi insegnanti (Atti 20:29-30; 2 Timoteo 3:1-13; Ebrei 6:4-6; 2 Giovanni 7-8; Giuda 3-4); infatti circolavano falsi insegnanti impostori (Cfr. Matteo 12:22-37, 24:4-5,11; Marco 12:24,27; 13:5-6; Efesini 4:14; 2 Timoteo 3:13; 2 Pietro 2:11-19; 1 Giovanni 2:26; 4:6; Apocalisse 2:20). Si può essere ingannati dal diavolo, il padre della menzogna (Giovanni 8:44; Marco 4:4,15; 2 Corinzi 4:4; 2 Tessalonicesi 3:5) è il leone ruggente e va in giro cercando chi possa divorare (1 Pietro 5:8). Si può essere ingannati anche dalla propria concupiscenza (Giacomo 1:14-15), dal proprio orgoglio (Apocalisse 3:17), e dal peccato (Ebrei 3:13). Chi si svia, comunque lo fa in modo consapevole, è convinto.
La parola “sviarsi” implica che la persona rifiuta volontariamente la volontà di Dio rivelata, come confermato dalla parola “peccatore” del v.20. Il peccatore è colui che trasgredisce la legge di Dio, è una persona empia (Matteo 9:10,11,13; 11:19; Marco 2:15–17; Luca 5:30, 32; 6:32–34; 7:34; 15:1, 2, 7, 10; Giovanni 9:25, 31; 1 Timoteo 1:9, 15; Ebrei 7:26; 12:3; 1 Pietro 4:18; Salmi 1:1, 5; 37:12, 20; Isaia 13:9; Ezechiele 33:8, 19; Amos 9:8). Il peccatore è una persona non rigenerata, è fuori del regno di Dio. (cfr. Proverbi 11:31; 13:6,22; Matteo 9:13; Luca 7:37, 39; 15:7, 10; 18:13-14; Romani 5:8; 1 Timoteo 1:9,15; 1 Pietro 4:18). Quindi, il termine “peccatore” descrive spesso increduli incalliti, quelli che apertamente, con aria di sfida ignorano la legge di Dio; coloro la cui malvagità è nota a tutti (Genesi 13:13; Salmi 1:1,5). Un peccatore, allora, è una persona che è senza Dio e Cristo, e così ha bisogno di salvezza (cfr. 1 Giovanni 3:8-9). Il verbo “si svia” viene da una parola usata per allontanarsi dalle vie del Signore, o per indicare la trasgressione della legge di Dio, la trasgressione della volontà rivelata di Dio. (Deuteronomio 11:28; 30:16-17; Proverbi 14:22; Isaia 9:15; Ezechiele 14:11; Luca 21:8; Ebrei 3:10; 2 Pietro 2:15). Questa parola descrive spesso la condizione delle persone non salvate (Matteo 22:29; Tito 3:3; 1 Pietro 2:25). Quindi stiamo parlando di una persona che si allontana in modo responsabile dalla verità! Ma altri studiosi pensano che Giacomo non vuole evidenziare l’allontanamento involontario, o inconsapevole dalla verità, o se sia stato consapevole, o volontario, Giacomo descrive qualsiasi deviazione dalla verità se intenzionale o no! Comunque sia, se una persona si svia, un vero cristiano ha la responsabilità di recuperarlo! Tutti i veri cristiani devono avere la compassione e la responsabilità di recuperare gli sviati (Giacomo 5:19-20; Galati 6:1-3; 1 Tessalonicesi 5:14; 2 Tessalonicesi 3:14-16; 2 Timoteo 2:25; Ebrei 3.12-13; Giuda 22-23).