Luca 4:22: La reazione scioccante Luca 4:22: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: ‘Non è costui il figlio di Giuseppe?’” Avete mai sperimentato quel momento in cui le parole di qualcuno vi hanno lasciato senza fiato, quando qualcosa di familiare si rivela improvvisamente straordinario? Oggi esploreremo insieme un episodio cruciale nella vita di Gesù, quando tornò nella sua città natale di Nazaret e parlò nella sinagoga. Un momento di rivelazione che ci mostra come la grazia divina possa manifestarsi nell’ordinario, sfidando le nostre aspettative e categorie. Le reazioni dell’uditorio nella sinagoga di Nazaret rispecchiano spesso il nostro stesso cammino spirituale: dall’iniziale meraviglia al possibile rifiuto. Ci troviamo anche noi, a volte, a limitare Dio con le nostre aspettative? A ridurre la potenza della Sua Parola perché proviene da fonti che riteniamo troppo familiar...
Giacomo:1:2: La natura delle prove nella vita del cristiano.
“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”.
La parola “prova” (peirasmois) indica sottoporre a un test per vedere la qualità, o il valore di qualcuno o qualcosa.
La parola nel Nuovo Testamento è usata sia in senso negativo come istigazione al peccato e sia in senso positivo come prova dimostrativa della fede.
In questo contesto si riferisce in senso positivo, Dio ci prova per mettere in luce la genuinità della fede, e quindi dell’obbedienza, delle risorse morali (Deuteronomio 8:2; 13:1-4; Giudici 2:21-23; 3:1,4). La prova è un esame serve a vedere di che pasta è fatta la nostra fede, attraverso la prova Dio mette a nudo la natura della nostra fede. Dio ci prova anche per rafforzare la fede e insegnarci cose importanti riguardo il rapporto con Lui (Deuteronomio 8:3). La persona provata da Dio è purificata, corretta, disciplinata, esce dalla tribolazione rafforzata nella fede, perfezionata, purificata, desiderosa di camminare con il Signore (Giacomo 1:3; 1 Pietro 1:6-7; Cfr. Salmi 66:10; Proverbi 17:3; Malachia 3:3). Dio non ha promesso una vita cristiana senza problemi, o sofferenze, ma guida e controlla ogni circostanza della vita, anzi tutte le circostanze della vita sono sotto il Suo controllo per un suo piano prestabilito (Romani 8:28-29; Efesini 1:11-12).
“Venite a trovarvi” (peripesēte) indica: 1) il carattere esterno della prova, 2) la rapidità come può avvenire e quindi caderci dentro e 3) l'incapacità, o l’impotenza di uscirne fuori con i propri mezzi. Si riferisce a cadere dentro una circostanza non proprio bella, è l’arrivo di un evento fulmineo, increscioso, doloroso, inaspettato. È una difficoltà che viene dall’esterno, qualcosa che non è cercata, un qualcosa d’inatteso, di sorpresa, dove ci si trova impreparati, una brusca circostanza nella quale ci si intoppa, qualcosa di spiacevole che ci disorienta, che sconvolge perché non te lo aspetti. Questo può portare anche a una crisi di fede, per questo Giacomo scrive queste parole, per incoraggiarli!
Le prove sono svariate (poikilois) cioè di tutti i colori, varietà di via e di forme, quindi diversità d’intensità e di enfasi.
Non ci lasciamo cogliere di sorpresa le prove ci saranno e possono essere in diversi campi, con forme diverse, intensità ed enfasi diverse, ma quando incapperemo in una situazione difficile, che non vediamo via di uscita dobbiamo gioire ricordandoci:
(1) Dio ha tutto sottocontrollo e guida anche i dettagli della nostra vita, perciò la tua prova è nelle sue mani e ha uno scopo: renderti più maturo, sempre più assomigliante a Cristo! (Romani 8:28-29).
(2) Le prove di Dio sono svariate, ma lo è anche la Sua grazia dice 1 Pietro 4:10.
(3) La prova non è per sempre.
Giacomo dice: “quando venite a trovarvi”, quindi non è sempre e Pietro dice per breve tempo (1 Pietro 1:6).
(4) Non sarai schiacciato dalle prove.
(1 Corinzi 10:13; 2 Pietro 2:9; Apocalisse 3:10).
Dio con le prove ci dà la forza per sopportarle e una via di uscita per superarle.