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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Aggeo 1:12-15: La reazione del popolo alla predicazione di Aggeo.

Aggeo 1:12-15: La reazione del popolo alla predicazione di Aggeo.
Questi versetti ci parlano di risveglio.

Se possiamo dare una definizione del risveglio, possiamo usare le parole di Vance Havner: “Il risveglio è Dio che squarcia i cieli e scende sul suo popolo”.

Dio ha usato la predicazione attraverso il profeta Aggeo: non c’è risveglio senza la predicazione della parola di Dio e l’azione del Suo Spirito.

Non c'è un privilegio terreno più grande per un servo di Dio nel vedere che la sua predicazione sia efficace!!

Questo è quello che è successo ad Aggeo: il suo messaggio non cadde nel vuoto, per l’azione potente del Signore, i capi e il resto del popolo, furono  risvegliati dal letargo spirituale, ricominciarono subito a riprendere il lavoro di costruzione del tempio, un compito che era stato accantonato per sedici anni. 

Vediamo tre punti principali: l’attenzione del popolo, l’azione di Dio, e infine l’attività del popolo.

Cominciamo con:

I L’ATTENZIONE DEL POPOLO (vv.12-13). 

Nell’attenzione del popolo vediamo che:
A)Il popolò ascoltò. 

Ascoltò:
(1)Il messaggio (v.12).

Prima di tutto consideriamo:
(a)L’origine del messaggio.
Nel v.12 leggiamo:“Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel e Giosuè, figlio di Iosadac, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato”. 

Queste parole non significano che il Signore e Aggeo avevano due messaggi diversi, ma che Aggeo riportava le parole del Signore.

La “voce del Signore” e “le parole del profeta Aggeo” sono la stessa cosa, e indicano la natura divina e umana della parola profetica, che qui opera potentemente tra il popolo di Dio. 

L'UNICO MESSAGGIO CHE HANNO ASCOLTATO È ARRIVATO ATTRAVERSO IL PROFETA ED È LA VOCE DEL SIGNORE!!

Ciò che avevano precedentemente ascoltato (Aggeo 1:2), non era solo un’esortazione umana che potevano prendere, o lasciare, ora riconoscono che è la voce del Signore loro Dio che parla attraverso il Suo servo, che ha rivelato loro la Sua volontà di ricostruire il tempio!
Vediamo ancora:
(b) L’obbedienza al messaggio.
Nel v.12 leggiamo ancora: “...Ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato”. 

“Ascoltarono” (wayyišma') la voce del SIGNORE, loro Dio”, è un'espressione comune nella letteratura ebraica che denota una risposta positiva alle richieste di Dio.

“Ascoltarono” indica di più che un semplice ascolto, significa prestare attenzione, si riferisce all’obbedienza a Dio  (cfr. per esempio Genesi 22:18; 26:5; Deuteronomio 4:30; 30:2; Geremia 42:21; 43:4).

INDICA FARE CIÒ CHE IL SIGNORE, IL NOSTRO DIO, DICE DI FARE. 

I capi e il resto del popolo rispondono tutti in obbedienza alla voce del Signore loro Dio!

In questo modo tutto il popolo ha mostrato un notevole cambiamento di atteggiamento indifferente mostrato dal popolo ai profeti prima dell'esilio (2 Re 17:14-23; Amos 7:10-13; Michea 2:6-7; Zaccaria 1:4).

I leader e le persone quindi ascoltarono con attenzione, interesse e sottomissione.
Hanno risposto favorevolmente al messaggio profetico e ne hanno riconosciuto la validità e la portata. 

L'impatto del sermone di Aggeo fu tale che i leader e il popolo decisero all'unanimità di riprendere il lavoro sul tempio (vv.8,14).

C’è allora un cambiamento di pensiero: il popolo che diceva che non era ancora il tempo di ricostruire il tempio, dopo la predicazione di Aggeo, è disposto all’obbedienza: c’è una reazione positiva del popolo alla ricostruzione del tempio.

Così una volta che rispondono positivamente alla parola del Signore, mostrano di essere veramente il popolo di Dio, sono ritornati nella loro terra, non solo fisicamente, ma anche nel senso più profondo di un ritorno (šûb- vedi Isaia 1:27) al Signore. 
Due mesi dopo Zaccaria dirà a queste stesse persone: "…Così parla il SIGNORE degli eserciti: ‘Tornate a me’, dice il SIGNORE degli eserciti, ‘e io tornerò a voi’, dice il SIGNORE degli eserciti”.

Il verbo "tornare" (šûb)  significa anche “pentirsi”.

Possiamo essere certi che Aggeo era ripieno dello Spirito Santo, aveva l’autorità di Dio, così le parole che pronunciava erano vere, e  avevano peso e autorità, e tutti coloro che hanno ascoltato il suo messaggio, lo hanno preso seriamente.

La gente credeva che Aggeo era stato mandato loro dal Signore. 

Così hanno riconsiderato le loro vite e hanno visto che stavano trascurando l’opera di Dio, la ricostruzione della Sua casa, mettendo i loro interessi prima di quelli di Dio!!

Consideriamo ora:
(2)Il mutamento (v.12).
Aggeo dice tre volte: “Loro Dio” (vv.12,14).

Le parole "loro Dio" ('ĕlōhêhem) sono molto significative. 

Nel v.2 con un tono di distacco,  di sdegno, di dispiacere, per la loro disobbedienza, il popolo si comportava come se il Signore non fosse in realtà il loro Dio, il Signore degli eserciti per bocca di Aggeo aveva detto: “Questo popolo”, piuttosto che “mio popolo” (cfr. Esodo 6:7, Levitico 26:12; Deuteronomio 26:17; Geremia 30:22; 31:33; Zaccaria 8:8), cioè la normale designazione per la nazione che vive in comunione, secondo il patto con Dio.

LE PERSONE FINALMENTE, AVEVANO COMINCIATO A MOSTRARE OBBEDIENZA, CHE È APPROPRIATA ALLA LORO IDENTITÀ  DI POPOLO DI DIO, E QUINDI IL SIGNORE È DESCRITTO COME “LORO DIO”.

COSÌ L'ESPRESSIONE “LORO DIO” NON È SOLO IL RITORNO DI DIO A LORO DI APPROVAZIONE, MA ANCHE IL LORO RITORNO A LUI IN OBBEDIENZA.

La relazione secondo il patto, ora è ristabilita!

Quindi, il Signore definito come “il loro Dio”, questo cambiamento di termini riflette il loro pentimento, il loro cambio di azione, la dimostrazione che fanno parte del popolo di Dio!

LE AZIONI DIMOSTRANO A CHI APPARTENIAMO VERAMENTE! (cfr. per esempio Giovanni 8:34-43; 1 Giovanni 3:8-10).

Vediamo ora:
(3)La mediazione (vv.12-13).
Nei vv.12-13 leggiamo: “Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Giosuè, figlio di Iosadac, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato. Il popolo ebbe timore del SIGNORE. Aggeo, inviato dal SIGNORE, trasmise al popolo questo messaggio del SIGNORE: ‘Io sono con voi’, dice il SIGNORE”.

Aggeo era il mediatore profetico del messaggio di Dio (Esodo 3:10-15; 4:28; Deuteronomio 18:15-22; Zaccaria 7:12;).

Come Mosè e altri profeti, Aggeo viene mandato dal Signore come mediatore della Sua parola. 

“Inviato dal Signore” (mal'ak Yahweh) indica “il messaggero del Signore”.
Significa un agente a cui è stata affidata una parola di rivelazione da parte del Signore.

“Il messaggero del Signore", è teologicamente importante per due ragioni: in primo luogo, perché legittima il messaggero, o l'agente umano come un vero rappresentante della divinità.

In secondo luogo, investe il messaggio con autorità divina e garantisce la sua autenticità come una vera parola di Dio. 

Dunque, il titolo “inviato” (mal'āk) attribuisce un'autorità distintiva ad Aggeo come agente del Signore, ed è sinonimo  di “profeta” (nābî' v.12).

Il concetto biblico di profeta include la nozione che uno chiamato a quell'ufficio è stato inviato come rappresentante di Dio (cfr. Isaia 6:8, Geremia 1: 7; Ezechiele 2:3,4; 3:5, 6). 

In quanto tale, il profeta non doveva rappresentare se stesso, o i propri interessi, ma gli interessi del Signore che lo aveva incaricato. 

Aggeo era stato inviato dal Signore per portare il Suo messaggio che gli aveva affidato (v.12).

Aggeo era il messaggero del Signore (mal'ak) che proclamava il messaggio del Signore (mal'ăkût) e chiamava le persone all'opera del Signore (mĕlā'kâ -v.14).

L’INVIO DI AGGEO DA PARTE DEL SIGNORE, INDICA CHE L’INIZIATIVA PER RIPRISTINARE LA RELAZIONE INTERROTTA È DIVINA. 

Nella reazione:
B)Il popolo ebbe timore del Signore.
Nel v.12 leggiamo: ”Il popolo ebbe timore del SIGNORE”.

“Timore del Signore” è “timore alla presenza del Signore”, o “timore davanti la faccia del Signore” (wayyîre’û mippene).

Questo secondo aspetto della risposta del popolo potrebbe semplicemente essere un altro modo di parlare dell'obbedienza del popolo alla fedeltà a Dio del patto (per esempio, Deuteronomio 6:13, Salmi 128:1). 

Comunque, il timore si riferisce al terrore verso il Signore riconoscendo il Suo potere (cfr. 9:30; Ecclesiaste 3:14; Salmo 33:8), la Sua grandezza, il senso che davanti a Lui siamo “polvere e cenere” (Genesi 18:27).

“Timore” indica la risposta delle persone al giudizio, o alla presenza terrificante di Dio (Deuteronomio 5:5; 13:11; 17:13; 19:20; 21:21).

AGGEO HA IDENTIFICATO LA PRESENZA DI DIO NEL GIUDIZIO NEL LORO PASSATO RECENTE, E LA LORO RISPOSTA È DI TIMORE MENTRE RICEVONO IL MESSAGGIO DEL SIGNORE!

Così “timore” (yārēʾ) è il giusto terrore appropriato che sperimentano coloro che riconoscono i comandamenti di Dio e il modo in cui non sono riusciti a soddisfare le Sue richieste. 

LA POPOLAZIONE HA RICONOSCIUTO  LA GIUSTIZIA DI DIO NEL GIUDICARLI!

I capi e le persone si sono resi conto del fatto i problemi economici e la siccità erano dovuti al giudizio di Dio, perché non gli avevano dato l’onore che gli era dovuto. 

Così si sentono in colpa, e questo si è manifestato con un sentimento di terrore e angoscia, a causa dei giudizi di Dio.

Le loro coscienze vengono colpite dalla consapevolezza dei loro precedenti peccati, o apatia spirituale: non avevano eseguito ciò che il Signore voleva che loro facessero, ciò che Dio richiedeva!

IL POPOLO ERA CONSAPEVOLE E CREDEVA QUANTO TERRIBILE SIA CADERE NELLE MANI DEL DIO VIVENTE!! (Ebrei 10:31).

QUESTO TIMORE DEL SIGNORE, ALLORA NON È SOLO UN ATTEGGIAMENTO RIVERENZIALE CHE SI MANIFESTA  NELL’OBBEDIENZA E NELLA FIDUCIA NEL DIO DEL PATTO, È ANCHE UN’ESPRESSIONE DEL SANTO STUPORE E IL TERRORE A CAUSA DELL’IRA DI DIO!

Vediamo:
II L’AZIONE DI DIO (vv.13-14). 
Nell’azione di Dio consideriamo prima di tutto:
A)La rassicurazione (v.13).
Nel v.13 leggiamo: “Aggeo, inviato dal SIGNORE, trasmise al popolo questo messaggio del SIGNORE: ‘Io sono con voi’, dice il SIGNORE”.

LA RISPOSTA POSITIVA DEL POPOLO SUSCITA UNA REAZIONE POSITIVA DEL SIGNORE: “IO SONO CON VOI”.

Alla luce della loro risposta favorevole al Suo messaggio, il Signore comunica al popolo la rassicurante promessa che la Sua presenza sarebbe stata con loro nell’opera di ricostruzione del tempio.

DIO NON AVREBBE POTUTO DARE AL SUO POPOLO UN’ALTRA PROMESSA PIÙ GRANDE DELLA SUA PRESENZA!
Ora, “Io sono con voi” è più di una semplice dichiarazione.

Non indica solo semplicemente l'onnipresenza di Dio in base alla quale Dio riempie il cielo e la terra (Geremia 23:24; Salmo 139:1-13; Ebrei 4:13). 

Indica soprattutto che Dio ristabilisce per la Sua grazia, la comunione con il Suo popolo interrotta a causa della disobbedienza. 

“Io sono con voi”, è un messaggio indirizzato a coloro che hanno una relazione attraverso un patto con Dio, assicurando loro il Suo favore e la realtà della Sua riconciliazione perché si pentirono. 

Il poco raccolto e la siccità  sembravano dire: “Il Signore è contro di noi”; il tempio in rovina sembrava dire: “Il Signore è assente da noi”. 
Ma il Signore li rassicura dicendo che è con loro!

MENTRE LE PERSONE VOLGEVANO IL LORO CUORE VERSO IL SIGNORE, IL SIGNORE SI MUOVEVA VERSO DI LORO!

Il Signore dichiarò: “Io sono con voi” dopo che le persone ascoltarono ed ebbero timore del Signore!

Questa buona notizia vale anche per noi: quando ci pentiamo dei nostri peccati, il Signore ci accoglie! 

È un Padre amorevole che aspetta con le braccia protese tutto il giorno per dare il benvenuto a casa il figliol prodigo (Luca 15:20).

MOLTI PRENDONO PER SCONTATO CHE DIO MANIFESTERÀ LA SUA PRESENZA POTENTE IN MEZZO A LORO, O PER LORO, NONOSTANTE NON GLI OBBEDISCONO! 

LA BIBBIA CI DICE, INVECE, CHE È NELL’OBBEDIENZA CHE SPERIMENTEREMO LA PRESENZA POTENTE DI DIO (per esempio Giosuè 6:1-21; Giovanni 14:23; 15:4-7; 21:1-6)

La certezza della presenza di Dio tra il popolo è una grande rassicurazione, un grande conforto e incoraggiamento sia perché il giudizio indicava la Sua assenza, così in questo modo la dichiarazione: “ Io sono con voi” indica la cessazione del giudizio secondo il patto.

Ma “sono con voi”, assicura al popolo la presenza e il sostegno personale di Dio. 

Il Dio che è con loro è anche il Dio che è per loro e così possono trovare il coraggio nell’affrontare la ricostruzione del tempio.

Quest’assicurazione viene spesso data a un individuo di fronte alla paura in particolare accompagnando una teofania, o quando viene commissionato per un compito difficile (per esempio Genesi 28:15; Esodo 3:12; Giosuè 1:5; Giudici 6:12; 2 Samuele 7:3; Geremia 1:8,19). 

È anche una promessa, data al popolo di Dio di fronte alla paura, che egli salverà, o li sosterrà (per esempio Salmo 46:7,11; Isaia 8:10; 41:10, 43:5; Geremia 30:10-11; 42:11). 

LA PRESENZA DI DIO È CIÒ CHE FA LA DIFFERENZA. DIO VIDE L’ATTEGGIAMENTO POSITIVO VERSO DI LUI DEL POPOLO E DI CONSEGUENZA RICEVETTERO LA PROMESSA DELLA SUA PRESENZA. 

Dio sarebbe stato con loro nell’affrontare le varie problematiche, ostacoli come i nemici, o i problemi economici. 

Con l’aiuto di Dio, quindi, il popolo poteva respingere i nemici,  avere l’approvazione del re pagano persiano Dario a cui erano sottomessi e vedere la terra arida produrre i suoi prodotti.

SENZA DIO NON POSSIAMO FARE NULLA (Giovanni 15:3-5), CON LUI TUTTO È POSSIBILE (Genesi 18:14; Geremia 32:17; Matteo 19:26; Luca 1:37).  

QUANDO DIO DÀ UN INCARICO,  DÀ ANCHE IL SUO SOSTEGNO!!

Dio è con il Suo popolo! (Isaia 8:10; cfr. Salmo 46:7,11). 

Il significato del nome “Emmanuele”, per Gesù ci ricorda questo: “Dio con noi” (Matteo 1:23).

“Sono con voi” era anche un aspetto della promessa di Cristo ai suoi discepoli nel grande mandato (Matteo 28:20). 
Se Dio è per noi, chi può essere contro di noi? (Romani 8:31, Salmi 23:4). 

Il  Signore promette la Sua presenza al Suo popolo per incoraggiarlo all’obbedienza!

È UNA GRANDE RASSICURAZIONE E UNO STIMOLO IN PIÙ A SERVIRE IL SIGNORE. L’APATIA PUÒ ESSERE CORRETTA COME NESSUNA ALTRA COSA, COME QUANDO DIO OFFRE E PROMETTE IL SUO AIUTO!!

Da non trascurare il fatto che è scritto: “dice il SIGNORE”.
È come sottolineare la certezza di questa promessa.

Come dire: “Ti do la mia ferma promessa che sono sempre con te”. 

CI POSSIAMO FIDARE DELLE PROMESSE DI DIO, PERCHÈ DIO È FEDELE, ONNIPOTENTE  IMMUTABILE E CI AMA! 

LA PROMESSA DI DIO È REALTÀ!  
DIO È DIVERSO DA NOI ESSERI UMANI: QUELLO CHE DICE FARÀ! 
DIO HA L’ABILITÀ E LA VOLONTÀ DI PORTARE A TERMINE LA SUA PAROLA. 

Nell’azione di Dio vediamo:
B)Il risveglio (v.14).
Nel v.14 è scritto: “Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo”. 

AGGEO ORA CHIARISCE CHE LA REAZIONE POSITIVA AL MESSAGGIO DI DIO, NON ERA SEMPLICEMENTE IL RISULTATO DI UNA CAMPAGNA D’INFORMAZIONE CHE ERA STATA FATTA DAGLI UOMINI: È STATO IL SIGNORE A RISVEGLIARE I CAPI E IL RESTO DEL POPOLO!
L’INIZIATIVA È STATA DI DIO!

Quando Aggeo predicò il messaggio del Signore, le persone furono toccate perché il Signore risvegliò i loro spiriti!

Il Signore ha reso efficace la parola lavorando all'interno delle persone per cambiare il loro atteggiamento. 

 “Risvegliò” (waayyar) significa “risvegliare dal sonno”. 

L’immagine, allora è come quando uno sta dormendo e qualcuno lo va a svegliare. (cfr. Zaccaria 4:1).

Il popolo era in letargo nel servire Dio, avevano trascurato la ricostruzione del tempio, ma il Signore risveglia i loro spiriti!

Lo “spirito” (rûaḥ) di una persona, si riferisce al suo essere interiore (Salmo 32:2).

Si può riferire alla ragione, alla volontà e alla coscienza, che uniti modellano la nostra vita e la nostra condotta.

Oppure qui si riferisce all’impulso che governa la vita di una persona e controlla il suo comportamento. 
In altre parole, è la volontà, o la disposizione di una persona. 

Il Signore, muove le volontà del governatore Zorobabele, del sommo sacerdote Giosuè e del resto del popolo per ricostruire il tempio.

Dio li rende volenterosi e contenti di portare a termine ciò che Lui aveva richiesto (cfr. Salmo 110:3; 2 Corinzi 8:16).

È IL MISTERO DELLA GRAZIA E DELLA SOVRANITÀ DI DIO CHE PRODUCE UN ATTEGGIAMENTO ZELANTE PER L’OPERA SUA.
(cfr. Giovanni 15:5; 1 Corinzi 15:10; Filippesi 2:13). 

DIETRO LA REAZIONE POSITIVA DEL POPOLO, C’È STATA L’OPERA SILENZIOSA DEL SIGNORE, CREANDO UN ATTEGGIAMENTO VOLENTEROSO!

Joyce G. Baldwin scriveva: “Dietro la risposta volontaria di entrambi i leader e il popolo è stata l'opera silenziosa del Signore, creando un atteggiamento volenteroso dal suo Spirito” (cfr. Zaccaria 4:6). 

I capi e le persone sono state svegliate dal loro torpore, dall'inerzia e dall'apatia dallo Spirito del Signore! 

NON C’È RISVEGLIO SENZA L’AZIONE DELLO SPIRITO DEL SIGNORE!!! 

È solo mediante la presenza e l'azione dello Spirito di Dio che il progetto sarà completato (Aggeo 2:5;Zaccaria 4: 6).

In Zaccaria 4:6 l’angelo del Signore è scritto: “’Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio’, dice il Signore degli eserciti”.

Lo Spirito del Signore parlava direttamente al popolo e lo spingeva all'azione: obbedire e completare la ricostruzione del tempio. 

IL RISVEGLIO, QUINDI È OPERA DI DIO (cfr. Salmo 80:3,7,17-19; Isaia 32:14-17; Osea 6:2; Atti 2:41-47).

POSSIAMO RICORRERE A TUTTA LA FILOSOFIA E LA PSICOLOGIA CHE VOGLIAMO SULLE PERSONE, MA  È LO SPIRITO DEL SIGNORE CHE, OPERANDO NELLO SPIRITO UMANO, FA RIVIVERE L’OPERA DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CASA DI DIO!! 

Ma dobbiamo ricordare il risveglio dello spirito del popolo per ricostruire il tempio ha avuto una sua storia. 
Infatti era già iniziata quando i primi esiliati tornarono nel loro paese.

In Esdra 1:1-2,5 troviamo scritto: “Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunziata per bocca di Geremia, il SIGNORE destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto fece proclamare per tutto il suo regno questo editto: ‘Così dice Ciro, re di Persia: -Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda-‘…Allora i capi famiglia di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, tutti quelli ai quali Dio aveva destato lo spirito, si misero in cammino verso Gerusalemme per ricostruire la casa del SIGNORE”.

Quindi, è un pensiero confortante che l'iniziativa di Dio di muovere la volontà del Suo popolo per servirlo secondo i Suoi piani, non svanisce: IL SIGNORE NON ABBANDONA L’OPERA SUA!

Il Signore non avrebbe permesso che i Suoi propositi fossero frustrati!

Nuovamente agisce per entusiasmare e stimolare il Suo popolo. 

Infine vediamo:
III L’ATTIVITÀ DEL POPOLO (v.14).
Nei vv.14-15 leggiamo: “Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio, il giorno ventiquattro del sesto mese, nel secondo anno del re Dario”.
La parola di Dio non tornò a Lui a vuoto senza aver compiuto ciò Lui voleva e condurre a buon fine ciò per cui l'ha mandata (Isaia 55:11). 

Così troviamo:
A)La concretezza.
Nel v.14 è scritto:“Essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio”.

“Cominciarono a lavorare” ('aśâ mela'ḵâ), può significare attività di rinnovamento, o riparazione (2 Re 22:5-6).

La parola “lavoro” (mela'ḵâ), quindi, può riferirsi a varie fasi del lavoro, anche del lavoro preparatorio, consistente nella rimozione di detriti dal sito e nell'acquisizione dei materiali necessari come ordinato al v.8.

Possiamo quindi presumere che il "lavoro" menzionato nel nostro testo era di natura preparatoria; hanno cominciato a lavorare e non si riferisce al lavoro completo.

Infatti, secondo Aggeo 2:4, circa un mese dopo l’inizio dei lavori, è stato necessario incoraggiare le persone a portare a termine il compito.

Fu completato quattro anni dopo, nel 516 a.C. (Esdra 6:15) e furono ristabiliti anche le priorità spirituali (Esdra 5:1-6:22).

LE CARATTERISTICHE DEL RISVEGLIO NON SONO SOLO EMOZIONI, UNA SEMPLICE RISPOSTA EMOTIVA ALLA PAROLA DI DIO, O ALLA SUA PRESENZA, MA C’È L’AZIONE, L’OBBEDIENZA; QUESTO È UN SEGNO DEL VERO RISVEGLIO!!

“Un risveglio può produrre rumore, ma non consiste in esso. La vera cosa è un'obbedienza sincera” (Ernest Baker).

NON C’ERA PROVA PIÙ GRANDE DELLA PRESENZA DI DIO E DEL VERO RISVEGLIO DEL SEMPLICE FATTO CHE IL POPOLO HA INIZIATO A LAVORARE PER LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO (v. 15). 

Timothy G. Alford disse: “Non tutti i cristiani hanno grandi poteri mentali, o sono personalità estroverse, ma tutti dovrebbero essere zelanti”.

Un cristiano può essere scusato per diverse cose: la mancanza di capacità intellettuale, la mancanza di un dono, la mancanza di fluidità nel parlare, e così via.

Ma nessun cristiano può essere scusato dalla mancanza di zelo per la causa di Dio!

SENZA ZELO MANCA QUALCOSA DI MOLTO IMPORTANTE NELL’ESPERIENZA DI UNA PERSONA. 

Gesù era zelante (Giovanni 2:17), e Paolo ci esorta a essere zelanti nel servire il Signore (Romani 12:11).

POSSIAMO ESSERE CONSUMATI DALLO ZELO PER MOLTE COSE IN QUESTA VITA: LAVORO, CARRIERA, HOBBY, LE NOSTRE CASE, FAMIGLIA, ECCETERA.
MA CIÒ  CHE È PIÙ IMPORTANTE È LO ZELO PER IL SIGNORE.

Preghiamo che lo Spirito Santo stimoli il nostro spirito con uno zelo divorante per l’opera di Dio e il progresso del vangelo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

CHE POSSIAMO AVERE QUELLA PASSIONE CHE BRUCIA COME IL FUOCO!

Nell’azione vediamo:
B) L’ampiezza.
Nel v. 14 leggiamo: “Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo”.

Il risveglio ha toccato tutti: il capo politico e il capo spirituale, e il resto del popolo.

Il punto di questa distinzione, non è distinguere tra gruppi diversi tra le persone, ma distinguere le persone nel loro insieme dai loro due capi: Giosuè e Zorobabel, e sottolineare la loro obbedienza compatta.

Nell'opera di Dio c'è bisogno di uno spirito di unanimità tra i responsabili e i membri della chiesa. 

QUANDO C’È COMPATTEZZA, INSIEME ALLA REALTÀ DELLA PRESENZA ATTIVA DI DIO, SARANNO COMPIUTI GRANDI COSE E CI SARANNO GRANDI RISULTATI!!

Infine vediamo:
C)L’immediatezza (v.15). 
Nei vv.14-15 leggiamo: “Essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio,  il giorno ventiquattro del sesto mese, nel secondo anno del re Dario”.

LE SITUAZIONI POSSONO CAMBIARE RAPIDAMENTE QUANDO LO SPIRITO DI DIO È PRESENTE.

La popolazione riprese la ricostruzione del tempio nello stesso mese in cui ricevettero il messaggio: passarono solo  ventitré giorni!

Ci fa riflettere il fatto che i lavori rimasero fermi sedici anni, e in ventitré giorni ripartirono.

Nel 536 a.C. il popolo iniziò con grande entusiasmo a costruire il tempio (cfr. Esdra 3:1-4:5), ma a causa dell’opposizione dei popoli confinanti e per l’indifferenza degli stessi giudei, il lavoro fu abbandonato per sedici anni (Esdra 4:1-24).

Il popolo sentiva ora l’urgenza a ricostruire, a obbedire! 

Qualcuno pensa che persero altro tempo, ma quelle settimane intermedie servivano per fare l’inventario,  bonificare il sito e preparare il materiale di costruzione.

Poi la costruzione vera e propria riprese in questo ventiquattresimo giorno del sesto mese del secondo anno di Dario.

Oppure, alcuni studiosi dicono che il sesto mese era il momento del raccolto, quindi aspettavano di completare la raccolta nei frutteti e nei campi dovevano essere completati. 

Dopo questo ci si poteva aspettare che ogni uomo robusto collaborasse per ricostruzione del tempio.

Queste e simili circostanze potrebbero aver causato questo lasso di tempo. 

DOBBIAMO UMILIARCI DAVANTI A DIO E CHIEDERGLI PERDONO SE NON ABBIAMO PIÙ IL SENSO DELLA SUA OPERA, MA ANCHE SE NON ABBIAMO PIÙ IL SENSO DELL’URGENZA E DELL’IMMEDIATEZZA!

CONCLUSIONE. 
Consideriamo le riflessioni finali sulla:
A) Parola di Dio.
Le parole che i capi e il popolo avevano ascoltato da Aggeo non erano parole vuote: le sue parole avevano il potere di muovere le persone perché erano le parole di Dio stesso, date al Suo popolo in quel momento specifico. 

(1)La parola di Dio è potente ed efficace dice Ebrei 4:12.
La parola di Dio ha la potenza di penetrare nelle parti più interne di una persona, ed  è più potente e penetrante e precisa di qualsiasi altro strumento creato dall'uomo. 

Tutto il nostro essere è accessibile a Dio per essere esaminato da Lui.

La parola di Dio giudica i sentimenti e i pensieri di ogni singolo individuo, mette alla prova i desideri e le intenzioni di una persona, è in grado di giudicare e rivela la vera natura dei nostri pensieri, delle nostre intenzioni e dei nostri sentimenti. 

NOI POSSIAMO INDOSSARE I NOSTRI VESTITI E NASCONDERE AGLI ALTRI I NOSTRI VERI PENSIERI, INTENZIONI E SENTIMENTI, MA NON A DIO, DAVANTI A LUI SIAMO NUDI! 

La parola di Dio ci fa vedere chi siamo veramente e ci dice come essere e cosa fare secondo la volontà di Dio!
Pertanto Aggeo insegna a tutti i predicatori, o evangelisti, a predicare la parola di Dio così com’è, avendo fiducia nella Sua potenza (Ebrei 4:12; Isaia 55:8-10)! 

QUANDO TRASMETTONO IL MESSAGGIO, TRASMETTONO UN MESSAGGIO CHE NON È  IL LORO, MA UN MESSAGGIO CHE VIENE DA DIO!

In 2 Timoteo 2:15 leggiamo: “Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo fidato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità”.

Come servitore e amministratore della parola di Dio, il predicatore deve essere fedele (1 Corinzi 4:1-2), deve predicare correttamente la parola di Dio.

LA PAROLA DI DIO È SUFFICIENTE E POTENTE PER RICHIAMARE E SPINGERE ALL’OBBEDIENZA DELLA VOLONTÀ DI DIO.

Secondo, questo passo non solo c’insegna che dobbiamo fidarci del potere delle parole di Dio, ma c’insegna anche che:
(2)Dio sceglie di trasmettere le Sue parole attraverso un predicatore a cui dà autorità. 

Dio ha usato Aggeo a trasmettere la Sua parola al popolo.

LA PAROLA DI DIO È POTENTE, MA DIO USA LA PREDICAZIONE CON I SUOI SERVITORI FEDELI CHE HA CHIAMATO, A CUI HA DATO AUTORITÀ COME MEZZO PRINCIPALE PER TRASMETTERE IL SUO MESSAGGIO ALL’UMANITÀ. 

Paolo esorta Timoteo con queste parole: “Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno:  predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza” (2 Timoteo 4:1-2).  

Così anche oggi usa la predicazione per salvare i peccatori (1 Corinzi 1:21), e per insegnare, riprendere, correggere,  educare alla giustizia,  perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona (2 Timoteo 3:16-17); per portarli alla maturità in Cristo (Efesini 4:11-14).

E chi ascolta la parola di Dio, la deve abbracciare, accogliere e mettere in pratica (Giacomo 1:22-25).

Una seconda parte di riflessione è sulla: 
B)Disposizione divina.
Aggeo 1:12-15 ci ricorda che Dio risveglia il Suo popolo dall’apatia spirituale e concede per grazia la Sua presenza, quindi il Suo sostegno per la missione che ci ha affidato.
Quindi ci dà l’impegno e il Suo aiuto per adempierlo!

Gesù ci ha dato la missione di fare discepoli e ha promesso che sarà con noi!

In Matteo 28:18-20: “ E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: ‘Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente’”.

IL SIGNORE ACCOMPAGNA LA SUA CHIAMATA CON LA PROMESSA DELLA SUA PRESENZA E DELLA SUA POTENZA! PERTANTO NON ABBIAMO SCUSE! SIAMO CHIAMATI AD ANDARE!! 

Infine una terza riflessione è:
C)La potenza dello Spirito di Dio per il risveglio.

In Atti 1:8: “ Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra”.

LE PAROLE DI AGGEO, NON ERANO SOLO VERE, MA ERANO ANCHE ACCOMPAGNATE DALLO SPIRITO SANTO, DALLA PRESENZA STESSA DI DIO CHE AGIVA DENTRO LE PERSONE E LI RISVEGLIAVA DAL LORO LETARGO SPIRITUALE!! 

QUANDO C’È LA PREDICAZIONE CON L’AZIONE DELLA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO,  ALLORA  CI POSSIAMO ASPETTARE IL RISVEGLIO SPIRITUALE!!

Così questo passo ci fa capire che se vogliamo realizzare qualcosa di importante per Dio, o essere usati da Lui, dobbiamo agire con la potenza dello Spirito Santo! 

SE LO SPIRITO SANTO NON È CON NOI, SE NON SIAMO RIPIENI DELLO SPIRITO SANTO NON CI SARANNO RISULTATI! 




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