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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo.

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo.
Visto che alcuni della chiesa di Corinto non credevano alla resurrezione dei morti, Paolo si trova costretto a parlare della sostanza del Vangelo: morte, sepoltura e resurrezione di Cristo!

Nel capitolo 15, l’apostolo tratterà in modo particolare la resurrezione. 

Il primo aspetto del Vangelo è:
I LA MORTE.
“Poiché” (gar) è collegato a ciò che Paolo aveva detto prima nei vv.1-2.

Indica una relazione esplicativa, serve a spiegare ciò che Paolo aveva predicato loro, che ora gli ricorderà.

Paolo inizia a spiegare il Vangelo con la morte di Gesù, quindi vediamo:
A) La Rilevanza.
Paolo dice: “Prima di tutto” (prōtois), indica la priorità, e può essere inteso sia come tempo, o primo per importanza, o entrambe le cose, ed è in riferimento alla morte di Gesù.

1 Corinzi 15:1-2: Il dono più prezioso.

1 Corinzi 15:1-2: Il dono più prezioso.
Dio ci ha dato e ci dà doni preziosi, ma ce ne uno che più prezioso di tutti!!

È un dono che è più prezioso dell’oro, dell’argento, e di qualsiasi altra cosa!

È un dono impagabile, eppure è gratuito!

È riservato non solo per Natale, ed è per tutti: giovani e anziani, maschi e femmine, di tutte le nazionalità.

È un dono che non invecchia mai, è sempre attuale. 

Questo dono prezioso è il Vangelo di Dio che riguarda Gesù Cristo!

Tutte le dottrine della Bibbia sono importanti, ma il Vangelo è più prezioso di ogni dottrina, perché chi lo riceve è salvato dai suoi peccati!

Paul D. Washer scrive: “Viviamo in un mondo che ci offre possibilità praticamente illimitate, e le opzioni che gareggiano per afferrare la nostra attenzione, sono innumerevoli. Si potrebbe affermare la stessa cosa riguardo il cristianesimo e all’ampia gamma di tematiche teologiche che è a disposizione di ogni studente. Si può trascorrere  una vita intera ad analizzare un numero pressoché infinito di verità bibliche, ma un unico argomento si eleva al di sopra di tutto il resto ed è basilare per la comprensione di ogni altra verità: il Vangelo di Gesù Cristo. Attraverso questo messaggio, la potenza di Dio si rivela principalmente nella chiesa e nella vita dei singoli credenti”.

1 Corinzi 15:2: Un Vangelo che salva da ritenere.

1 Corinzi 15:2: Un Vangelo che salva da ritenere.
“Mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano”.

Chi riceve il Vangelo, chi crede, cioè alla morte per i propri peccati, al seppellimento e alla resurrezione di Gesù, è salvato (v.3). Ma Paolo dice che lo si deve ritenere così come lo lui lo ha annunziato. “Siete salvati” (sōzesthe – presente indicativo passivo), indica che Dio ha salvato i credenti, attraverso Gesù Cristo, questa salvezza è efficace e progressiva, nel senso che in passato, i cristiani di Corinto, hanno ricevuto il Vangelo e su di esso hanno preso posizione e continuano a farlo. La salvezza nel presente è in atto fino a quando non sarà completata nel futuro, al ritorno di Gesù Cristo (Romani 5:9-10; 8:24). Ma la condizione è quella di ritenere il Vangelo come Paolo lo aveva  predicato!

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo nel quale stare saldi.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo nel quale stare saldi.
“Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi”.

Il Vangelo va annunziato, ricordato, ricevuto e anche ritenuto. Tramite il Vangelo possiamo avere un rapporto con Dio e la nostra vita cristiana può crescere ed essere forgiata. La ricezione del Vangelo fa parte del passato di un cristiano, ma è anche una realtà che ha un'importanza attuale in corso (1 Corinzi 15:1,2,11; Romani 5:2),  ed è un potere che avrà un significato futuro nella vita di un credente (Romani 5:1,6-10). Come i Corinzi, anche noi oggi, dobbiamo tenere forte il Vangelo, aggrapparci ad esso (1 Corinzi 15:2). “State saldi” è stare fermi, essere posizionati saldamente, essere stabili, continuare con fermezza.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere.
“Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi”.

“Ricevuto”, indica accogliere, accettare e approvare, qualcosa che è trasmessa, in questo caso il Vangelo che Paolo ha predicato, che gli era stato trasmesso dal Cristo risorto e da nessun altro (Galati 1:9,12; cfr. Atti 9:3-6). Così “ricevere” significa qualcosa di più attivo del semplice sentirlo predicare, è accogliere nel cuore e quindi diventare cristiani. Ora ricevere il Vangelo implica una serie di cose.
1) Implica morire a se stessi.
Nei Vangeli vediamo più volte che quando Gesù chiama, chiama a rinunciare  a se stessi e a seguirlo (Matteo 16:24-25; 8:34-35; Luca 8:26). Significa rinunciare al nostro egoismo, egocentrismo, orgoglio, autonomia, autodeterminazione, per diventare servi di Gesù Cristo (Romani 1:1; 12:11; 1 Tessalonicesi 1:9).

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da proclamare e ricordare.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da proclamare e ricordare.
“Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato”.

Il Vangelo è il messaggio centrale del cristianesimo. Il Vangelo è una notizia che deve essere comunicata perché è qualcosa che abbiamo ricevuto (v. 3) e creduto (2 Corinzi 4:13). L’apostolo Paolo era un predicatore e si sentiva obbligato a predicare il Vangelo (Romani 1:14; 1 Corinzi 9:16), era stato prescelto e chiamato da Dio per proclamare Suo Figlio (Atti 9:15; Galati 1:15-16; 2:7-8; Efesini 3:1-13). Come per il profeta Geremia, la Parola di Dio, quindi il Vangelo, ardeva nel cuore dell’apostolo, come un fuoco impossibile da reprimere (Geremia 20:9). Questo versetto ci dice che Paolo aveva predicato il  Vangelo alla chiesa di Corinto (Atti 18:1-18), era il loro padre spirituale (1 Corinzi 4:15), e ora riteneva necessario ricordarglielo ancora.

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