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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Salmo 1:4: La via degli empi (Prima parte).

Salmo 1:4: La via degli empi (Prima parte).
“Non così gli empi; anzi son come pula che il vento disperde”.

Il Salmo 1 mette in guardia contro l'adottare l'atteggiamento e lo stile di vita degli empi. L'avvertimento è di non prendere la via degli empi, e la residenza nel loro territorio. Anche se l’empio può avere successo nei suoi progetti malvagi (Salmo 37:7), sarà un giorno condannato. 
L’empio è corrotto. L’empio è la persona che vive senza Dio, non ha timore di Dio (Deuteronomio 19:9,12), anzi dice che Dio non esiste (Salmo 10:1-13; Isaia 57:20), e sarà condannato e dannato per sempre! L’empio non è beato! Il devoto, il giusto, invece lo è! (Salmo 1:1-2).

Luca 2:39-40,52: La crescita di Gesù.

Luca 2:39-40,52: La crescita di Gesù. 
La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).
Se Barack Obama stesse per entrare in una stanza, tutti si alzerebbero, ma se dovesse entrare Gesù, tutti nella stanza si inginocchierebbero!!

James Stalker (1848-1927) diceva: “Cristo non era mezzo Dio e mezzo uomo; era perfettamente Dio e perfettamente uomo”.

Gesù è unico e diverso da tutti: è di natura divina e nello stesso tempo di natura umana, la Sua natura umana nascondeva quella divina.
A un uomo è stato mostrata una bottiglia di vetro rosso e gli è stato chiesto che cosa vi fosse nella bottiglia. Quell’uomo rispose in successione: "C’è del vino? Brandy? Whiskey? Si meravigliò quando gli è stato detto che era piena di latte, non riusciva a crederci finché non vide il latte versato.
Così non dobbiamo dimenticare, quando parliamo dell’umanità di Gesù, che Lui era di natura divina!
Gesù assomigliava a un uomo, ma era anche Dio!

Dopo aver adempiuto le prescrizioni della legge del Signore a Gerusalemme (Luca 2:21-24), Giuseppe, Maria e Gesù ritornarono a Nazaret.
Questo non significa che essi immediatamente si recarono a Nazaret dopo aver completato i loro doveri religiosi, questo è un riassunto che omette gli eventi di Matteo 2, dà delle informazioni che Gesù è cresciuto a Nazaret e non a Betlemme dove è nato.
Né Matteo né Luca hanno dato un resoconto quotidiano di eventi, non era nel loro scopo.

Questi versetti ci parlano dell’infanzia di Gesù, della Sua crescita come uomo.

La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).

La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52). 
La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).
Se Barack Obama stesse per entrare in una stanza, tutti si alzerebbero, ma se dovesse entrare Gesù, tutti nella stanza si inginocchierebbero!!

James Stalker (1848-1927) diceva: “Cristo non era mezzo Dio e mezzo uomo; era perfettamente Dio e perfettamente uomo”.

Gesù è unico e diverso da tutti: è di natura divina e nello stesso tempo di natura umana, la Sua natura umana nascondeva quella divina.
A un uomo è stato mostrata una bottiglia di vetro rosso e gli è stato chiesto che cosa vi fosse nella bottiglia. Quell’uomo rispose in successione: "C’è del vino? Brandy? Whiskey? Si meravigliò quando gli è stato detto che era piena di latte, non riusciva a crederci finché non vide il latte versato.
Così non dobbiamo dimenticare, quando parliamo dell’umanità di Gesù, che Lui era di natura divina!
Gesù assomigliava a un uomo, ma era anche Dio!

Dopo aver adempiuto le prescrizioni della legge del Signore a Gerusalemme (Luca 2:21-24), Giuseppe, Maria e Gesù ritornarono a Nazaret.
Questo non significa che essi immediatamente si recarono a Nazaret dopo aver completato i loro doveri religiosi, questo è un riassunto che omette gli eventi di Matteo 2, dà delle informazioni che Gesù è cresciuto a Nazaret e non a Betlemme dove è nato.
Né Matteo né Luca hanno dato un resoconto quotidiano di eventi, non era nel loro scopo.

Questi versetti ci parlano dell’infanzia di Gesù, della Sua crescita come uomo.

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte).

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte).
“Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà.

Dopo aver parlato della condizione di beatitudine in cui si trova il devoto, cioè è beato, quindi che è separato dai peccatori ed è saturo della Parola di Dio, ora il salmista parla dello sviluppo del devoto.
La Parola di Dio nella vita del devoto dà stabilità. 
Un albero piantato con radici profonde è stabile, non si sradica, anche se arriva la tempesta, forse si spezzerà, forse i rami si staccheranno, ma le radici profonde non si staccano.  Così il credente quando affronta le prove, o le tentazioni rimane fermo nella Parola di Dio! 

Salmo 1:2-3: La via del devoto a Dio (Seconda parte).

Salmo 1:2-3: La via del devoto a Dio (Seconda parte).
“Ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli”.

Dopo aver parlato che i devoti non vivono in comunione con i peccatori e secondo le filosofie e le pratiche peccaminose, ora il salmista dice che sono saturi della Parola di Dio. 
Positivamente il devoto si satura deliziandosi nella Parola di Dio, questo è in contrasto con gli schernitori del v.1! “Legge” si riferisce all’insegnamento che viene da Dio (Deuteronomio 31:9-11; Salmo 78:1; Proverbi 1:8). “Diletto” significa trovare piacere, quindi non è una cosa pesante, noiosa come i non credenti pensano!! (cfr. Salmo 119:35, 97-98). Questa è l’affetto per la Parola di Dio, la reazione alla rivelazione di Dio e la continuità con essa! Questa è una chiara indicazione di chi conosce Dio, cioè di coloro che sono nati di nuovo. Chi è nato di nuovo desidera la Parola di Dio, appetisce leggere e meditare la Bibbia!

Salmo 1:1: La via del devoto a Dio (Prima parte).

Salmo 1:1: La via del devoto a Dio (Prima parte).
“Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori”

I devoti sono abbondantemente benedetti perché essi non vivono in comunione con i peccatori e secondo le filosofie e le pratiche peccaminose, ma sono profondamente radicati nella Parola di Dio (v.2). Il devoto è beato, cioè benedetto, felice, per la posizione di grazia salvifica che ha in Dio, che lo circonda perché ha una relazione genuina e vitale con Lui di fede e timore; perciò esprime più di un sentimento di pace e contentezza. La relazione con Dio è dimostrata dalla condotta. 
Il devoto rifiuta il credo secolare, rifiuta la filosofia e i valori umanistici della filosofia atea, irriverente. “Cammina” si riferisce a una serie di passi che l’empio fa nella vita, alle decisioni e alla direzione che prende. Indica il modo di vivere.

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte).

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte).
“Crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”.

Paolo continua a parlare di ciò che fa’ l’amore.
(1) L’amore crede ogni cosa.
“Crede” (pisteuei) è avere fiducia, essere convinti. Amare non significa che una persona che ama crederà che il nero sia bianco, o viceversa, ma significa piuttosto che nei casi dubbi, lui o lei non sospetterà male degli altri, l’amore non è sospettoso. È facile pensare al peggio, ma amare significa credere il meglio e non il peggio. Questo non significa essere ingenui e creduloni, o lasciarsi ingannare dalle falsità di una persona, ma l’amore è sempre pronto a concedere il beneficio del dubbio, opterà a essere favorevoli senza sospettare il male, questo è il significato di “crede ogni cosa”. L'amore non perde mai la fiducia, crede sempre il meglio sulle altre persone. Ancora più importante, amare significa credere che Dio può operare in modo potente in una persona, anche quando tutto sembra indicare il contrario.

1 Corinzi 13:6-7: Ciò che l’amore fa’ (Prima parte)

1 Corinzi 13:6-7: Ciò che l’amore fa’ (Prima parte)
“Ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa”.

La presenza dell'amore afferma gli altri e supera gli aspetti distruttivi del nostro carattere. L’amore è dinamico e attivo, non è statico! L’amore è dimostrato!
Amore è sempre attivo, non passivo, come vediamo dai verbi.
Dopo aver parlato di ciò che non fa l’amore, ora Paolo parla di ciò che fa’.
Innanzitutto:
(1) L’amore gioisce con la verità.
L’amore non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità. L’amore partecipa alla gioia della verità che vince, o è applicata; non può gioire quando la verità è negata.
L'amore prende atto del male in questo mondo, ma non gioisce per esso, si addolora per i peccati che gli esseri umani commettono l’uno contro l'altro. “Verità” (alētheia), dunque non è la verità di fatto di una circostanza, ma è in relazione all’essenza del cristianesimo (Giovanni 14:6; Efesini 4:21), quindi di Dio e della Sua parola (Isaia 65:17; Giovanni 17:17).

Efesini 2:8-10: La natura della salvezza di Dio.

Efesini 2:8-10: La natura della salvezza di Dio.
Riguardo la grazia di Dio Joel R. Beeke scrive: “ Quelli che ricevono la grazia non sono solo dei peccatori indifesi che non la meritano, ma degli ostili ribelli con un cuore empio e dei pessimi trascorsi. Dio non è obbligato a essere benigno o misericordioso con loro: sono dei peccatori che meritano l’inferno. Ma in conformità alla propria natura, Dio mostra nei loro confronti un amore assolutamente immeritato: e quando ciò avviene, la loro vita cambia per sempre”.

Questa era la situazione dei cristiani di Efeso prima che diventassero cristiani: peccatori ostili ribelli a Dio (vv.1-3), ma Dio nella Sua grazia e misericordia li ha salvati (vv.4-7).
La salvezza per sola grazia di Dio, mediante la fede produce una nuova vita di obbedienza a Cristo (vv.8-10). 
Quando una persona è salvata da Dio cambia per sempre, come proprio la salvezza è per sempre, infatti dal momento in cui una persona viene salvata da Dio (vv.8-10) lo è per sempre come dimostrato da: “siete stati salvati” (sesōsmenoi-perfetto medio o passivo participio), questo verbo indica che la salvezza è completata, quindi non si può perdere.
Ora dal contesto vediamo che la salvezza è da una triplice schiavitù: peccato, mondo e diavolo e quindi dall’ira di Dio (vv.1-3; cfr. Matteo 1:21; Galati 1:4; Romani 5:8-10).

Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria

 Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria “Pietro, dunque era custodito nella prigione, ma fervide preghiere a Dio erano fatte pe...

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